Ha consentito di far luce sull'esistenza di un nuovo gruppo camorristico l'indagine dei carabinieri di Napoli che oggi, coordinati dalla Dda, hanno arrestato 34 persone...
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Il nuovo clan, dal quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli, aveva esteso il proprio dominio anche nel territorio di San Giorgio a Cremano e di Portici, approfittando della detenzione dei maggiori esponenti del clan Vollaro.
Le accuse che vengono contestate nell'ordinanza del Gip che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, usura, estorsione, lesioni personali, detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente, danneggiamento aggravato, minaccia ed atti persecutori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illecita e cessione di sostanza stupefacente.
Un plauso all'operazione è stato aspresso dai sindaci di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno e di Portici Vincenzo Cuomo. «Lo Stato è presente e questo blitz rappresenta un'operazione fondamentale nella demolizione delle cosche emergenti. Non si può dire con certezza ma, probabilmente, anche gli ultimi eventi criminali avvenuti sul territorio potrebbero provenire da quelle mani», commenta il primo cittadino di San Giorgio a Cremano. Qui, il 28 dicembre, una bomba carta ha danneggiato la saracinesca di una gioielleria e un'altra il 4 gennaio l'ingresso di una paninoteca. «Per tale motivo non posso che ringraziare i militari della caserma dei carabinieri di San Giorgio a Cremano e il già comandante della stazione Gerardo Avolio che hanno portato avanti dal 2016 l'indagine che sembra partita anche da coraggiosi concittadini che hanno denunciato tentati soprusi. Appena qualche giorno fa, salutando il comandante Avolio, avevamo commentato la necessità di interventi mirati contro coloro che costituiscono un pericolo per la società. Grazie al duro lavoro dei Carabinieri e della magistratura ora San Giorgio è più sicura».
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Sugli arresti interviene anche Cuomo, sindaco di Portici. «Apprendo che all'alba un'operazione coordinata dalla Dda ed eseguita dai carabinieri ha iniziato a sradicare ciò che da tempo sospettavamo, ovvero, l'irruzione di un gruppo camorristico proveniente da Napoli e che mirava alla nostra città. Credo che questa sia una prima concreta risposta dello Stato alle continue sollecitazioni giunte (anche) da parte mia alle autorità, quando ho visto crollare a picco la percezione della sicurezza fra i cittadini». Nella città vesuviana, infatti, lo scorso 23 dicembre si è consumato un omicidio riconducibile alla camorra, l'esplosione di una bomba carta a settembre scorso ad una palestra e un'altra solo pochi giorni fa davanti all'ingresso di un'abitazione privata. «Anziché cavalcare la facile onda della polemica sterile, diffondendo informazioni errate e inutili, che vorrebbero i sindaci responsabili degli effetti dei crimini della camorra in un territorio che spesso travalica i confini di ogni singolo Comune, ho preferito non prendere in giro i cittadini con promesse insensate», spiega Cuomo «Un sindaco non può affrontare da solo questi fenomeni, né per altro ne possiede mezzi e competenze per farlo. Può però esigere attenzioni e soluzioni da chi ha potere per farlo. E così è stato. Dopo mesi di silenzio e appelli ignorati, possiamo finalmente iniziare a tirare un primo sospiro di sollievo, sperando che gli arresti di oggi plachino il legittimo timore dei cittadini e lo sciacallaggio politico esercitato senza alcun tipo di utilità collettiva». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino