Dapprima fu investito da una vettura e successivamente, mentre era ancora a terra dolorante, colpito a calci e pugni. Vittima un giovane migrante della Costa d'Avorio. Per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il giovane migrante era in sella alla sua bicicletta e stava andando al lavoro quando venne travolto - secondo gli inquirenti intenzionalmente - da un'auto con a bordo quattro individui che subito dopo, incuranti della frattura al braccio procuratagli, presero a picchiarlo senza alcun motivo a calci, pugni e schiaffi. Approfittando di un momento di disattenzione degli aggressori, la vittima riuscì ad allontanarsi, allertando i carabinieri. Giunti sul posto i militari identificarono subito i quattro presunti aggressori, poi riconosciuti dalla vittima.
«L'arresto è la conseguenza di quello che mi hanno fatto. Io non sono contento se una persona finisce in carcere ma io non avevo alcuna colpa, stavo andando a lavorare. Sono stati loro a scagliarsi contro di me senza motivo. Vorrei che il mio fosse l'ultimo caso di violenza», lo ha fatto sapere, attraverso il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, il giovane ivoriano di 28 anni aggredito mentre in sella alla sua bicicletta stava andando al lavoro.
«Sto migliorando lentamente - aggiunge il giovane straniero - ho tolto il gesso ma alcuni problemi con la calcificazione hanno portato i medici a convocarmi nuovamente in ospedale tra 45 giorni. Le persone di ogni nazionalità hanno il diritto di essere rispettate e vivere in pace. L'Italia non è un Paese razzista. Sono qui da tanti anni e amo questo luogo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino