Investito con l'auto e massacrato di botte perché nero, quattro arresti nel Napoletano

Investito con l'auto e massacrato di botte perché nero, quattro arresti nel Napoletano
Dapprima fu investito da una vettura e successivamente, mentre era ancora a terra dolorante, colpito a calci e pugni. Vittima un giovane migrante della Costa d'Avorio. Per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dapprima fu investito da una vettura e successivamente, mentre era ancora a terra dolorante, colpito a calci e pugni. Vittima un giovane migrante della Costa d'Avorio. Per quell'aggressione, avvenuta lo scorso 31 gennaio ad Arzano, in provincia di Napoli, quattro giovani - di età compresa tra 18 e 24 anni - sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Nord. Sono accusati di lesioni gravissime e minacce aggravate.


Il giovane migrante era in sella alla sua bicicletta e stava andando al lavoro quando venne travolto - secondo gli inquirenti intenzionalmente - da un'auto con a bordo quattro individui che subito dopo, incuranti della frattura al braccio procuratagli, presero a picchiarlo senza alcun motivo a calci, pugni e schiaffi. Approfittando di un momento di disattenzione degli aggressori, la vittima riuscì ad allontanarsi, allertando i carabinieri. Giunti sul posto i militari identificarono subito i quattro presunti aggressori, poi riconosciuti dalla vittima.
 
«L'arresto è la conseguenza di quello che mi hanno fatto. Io non sono contento se una persona finisce in carcere ma io non avevo alcuna colpa, stavo andando a lavorare. Sono stati loro a scagliarsi contro di me senza motivo. Vorrei che il mio fosse l'ultimo caso di violenza», lo ha fatto sapere, attraverso il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, il giovane ivoriano di 28 anni aggredito mentre in sella alla sua bicicletta stava andando al lavoro.

«Sto migliorando lentamente - aggiunge il giovane straniero - ho tolto il gesso ma alcuni problemi con la calcificazione hanno portato i medici a convocarmi nuovamente in ospedale tra 45 giorni. Le persone di ogni nazionalità hanno il diritto di essere rispettate e vivere in pace. L'Italia non è un Paese razzista. Sono qui da tanti anni e amo questo luogo».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino