Sono sempre di più le aree della città in cui vengono registrati assembramenti e comportamenti contrari alle norme anti-covid. Una di queste è la zona...
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«Ormai la situazione è critica – afferma Armando Simeone del comitato “Lenzuola bianche” – e per i residenti costituisce un continuo pericolo. Le persone, soprattutto extracomunitari, si ammassano ogni mattina in queste “favelas napoletane” per dare vita ad un commercio illecito che tutti noi segnaliamo da tempo. Non hanno mascherine, non hanno guanti e non c’è nessun tipo di distanziamento sociale. Di giorno in giorno il pericolo aumenta, in quella che è certamente una della aree più degradate della città».
Una vera emergenza insomma che i cittadini denunciano dall’inizio della pandemia. Da quando, nonostante i divieti ed i controlli, il commercio proseguiva sotto gli occhi di tutti. Ma non basta. Dalla fine del lockdown anche i furti ed i tentativi di rapina sembra essere aumentati.
«Abbiamo fatto passi indietro – dichiarano i residenti – rispetto a tre mesi fa. Ci sono stati scippi, furti ed uno stupro – quello dell’infermiera avellinese – in pieno pomeriggio ed a poca distanza da qui. Ci sentiamo insicuri ed esposti a pericoli di ogni genere. Non possiamo più vivere così, abbandonati da tutti e senza alcuna protezione. Vogliamo interventi rapidi perché questa zona è una vera “bomba” sociale e può esplodere da un momento all’altro. Soprattutto in questo periodo vogliamo tutele per la salute nostra e dei nostri figli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino