Inchiesta dai grandi numeri: 55 arresti ai domiciliari e oltre ottanta indagati, coinvolte quasi tutte le figure professionali dell'ospedale. C'era chi andava in palestra...
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Ecco i primi esiti dell'inchiesta sul Loreto Mare e sui professionisti del cartellino. In tre mesi di indagine del Nas, sono stati scoperti alcuni professionisti che avevano strisciato il badge fino a 490 volte in soli tre mesi. Inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto D'Avino e dal pm Frongillo, decisivo il lavoro del Nas dei comandanti Maresca e Tiano.
Danni economici per decine di migliaia di euro, sequestri preventivi eseguiti in queste ore per riappropriarsi delle risorse illecite. Ci sono episodi particolari: oltre all'impiegato chef c'è anche chi chiama il proprio medico di base per far scattare la malattia e impegnare il proprio tempo in altre attività.
Sin dall’inizio dell’indagine è emersa una prassi consolidata consistente nella «strisciatura plurima» dei badge a opera di persone che facevano risultare ingresso e presenza nel nosocomio di colleghi assenti e impegnati in faccende private lontane dal posto di lavoro. I controlli sul posto hanno fatto emergere anche l’assenza di dipendenti dell’Ufficio rilevazioni presenze e assenze, ovvero di coloro che avrebbero dovuto assicurare i controlli per il rispetto delle clausole contrattuali; un dipendente di quell’Ufficio che aveva il compito di controllare i colleghi, in orario di servizio andava a fare lo chef in una struttura alberghiera del Nolano.
Tra gli indagati che sono stati ripresi reiteratamente dai sistemi video investigativi compaiono due operatori socio sanitari che avevano la disponibilità di 20 badge da “strisciare” quotidianamente, a seconda dei turni di servizio dei colleghi da “coprire”, grazie anche a continui contatti telefonici, di regola sms.
In due anni sono state registrate ore e ore di filmati e di intercettazioni, eseguiti oltre 500 servizi di osservazione e pedinamento: accertati migliaia di episodi di assenteismo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino