Napoli, tornano i bagarini al molo Beverello: «Vendono i biglietti dei residenti»

Napoli, tornano i bagarini al molo Beverello: «Vendono i biglietti dei residenti»
«Sono proprio contento quando incontro una famiglia bella come la vostra - ammicca il venditore di calzini a tre vacanzieri Prendetene un paio, e poi vi imbarcate»....

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«Sono proprio contento quando incontro una famiglia bella come la vostra - ammicca il venditore di calzini a tre vacanzieri Prendetene un paio, e poi vi imbarcate». Conclusa la trattativa l'ambulante si avvicina alle biglietterie del Beverello dove i turisti sono in fila. C'è gran folla, non quanto nei weekend, ma le code non mancano. Qui al molo si vendono biglietti «fuori fila»? «Aspetta risponde il venditore di calzini - Vado a chiamare la persona giusta. Vengo a cercarti io».

 
Passano tre minuti, l'uomo si ripresenta accompagnato da tre giovani. Hanno un pass al collo con lo stemma «Regione Campania». Lo portano tutte le guide turistiche che scortano le comitive di stranieri all'imbarco o sugli aliscafi. Scene da Beverello d'estate. Inizia così il viaggio nella Napoli delle vacanze. Sullo sfondo dei due fenomeni illegali, il bagarinaggio dei ticket per gli aliscafi e il procacciamento di turisti, si intravedono le lotte tra guide: da un lato quelle che rispettano le regole, dall'altro quelle che invece le ignorano, o le interpretano. «Sono arrivate lettere di protesta dai tour operator - spiega Nello Aponte, presidente di Navigazione Libera del Golfo - Perché c'è chi fa un cattivo uso dei biglietti per residenti».

«Noi non vendiamo biglietti sottobanco. Ma sappiamo che c'è chi lo fa, e senza il diploma di guida turistica aggiungono i tre mentre il venditore di calzini si dilegua - La cosa ci sta creando non pochi problemi. Si può arrivare a guadagnare anche 15 euro per ogni biglietto venduto, per esempio, per Capri». Un viaggio in aliscafo per l'isola azzurra costa 23 euro, «se si rivende un biglietto comprato con la tariffa residenti, che ne costa meno di 10 - continuano le guide - l'incasso è alto. Noi però siamo contrari a chi agisce in questo modo». A tre metri dalla folla di turisti in fila o ai Gates, sotto al display con gli orari delle partenze, c'è un gabbiotto chiuso, anche questo con lo stemma della Regione: «Molo Beverello, Infoturismo, Tourist information», recita l'insegna nuova. Fino a un paio di settimane fa la saracinesca era alzata. Il locale, nato come spazio per un presidio fisso delle forze dell'ordine poi sfumato, ha ospitato negli ultimi tempi le guide turistiche che annunciavano anche in inglese gli orari delle corse. Poi però all'interno del locale si è cominciato a vendere pacchetti turistici a chi chiedeva informazioni. Quindi è stato chiuso, dopo le proteste di altri gruppi di tour operator.


Il sistema di rivendita, raccontato negli uffici delle compagnie, funziona così: «Quando c'è fila, una guida adesca una famiglia. Volete fare una gita risparmiando?. Se la risposta è positiva, la guida compra i biglietti e li distribuisce». Sono diverse le tecniche utilizzate al Beverello. Primo, si rifila al turista il biglietto acquistato con «tariffa residenti». Secondo, si compra il ticket col voucher scontato al 10 per cento per le guide. Terzo: si sfrutta il caos della fila e si pagano più biglietti di quanti sono i membri del gruppo accompagnato. I vertici delle compagnie si oppongono al fenomeno come possono (è in programma il completamento dell'informatizzazione dei ticket acquistati online che non saranno più convertiti in carta prima dell'imbarco): «Non possiamo controllare se dalla biglietteria allo scafo qualcuno vende un biglietto illegale a qualche turista prosegue Aponte - Sono arrivate lettere di protesta dai tour operator alla Regione: è già difficile spiegare ai turisti che loro pagano il 75% in più, e poi c'è chi fa un cattivo uso dei biglietti per residenti. Dall'emissione all'imbarco ci sono 100 metri che nessuno di noi è in grado di controllare». Altra questione riguarda il «procacciamento di turisti a bordo» degli aliscafi: «Un sistema prosegue Aponte che consiste nell'abbordare turisti ancora in viaggio e vendergli un tour dell'isola, magari a un prezzo minore di quello della guida ufficiale che già li accompagna». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino