Bonifica di Bagnoli, lascia il commissario Nastasi: Lega e Di Maio contro il ministro Lezzi

Bonifica di Bagnoli, lascia il commissario Nastasi: Lega e Di Maio contro il ministro Lezzi
Salvatore Nastasi si è dimesso. Il commissario per la bonifica di Bagnoli aveva capito già ad inizio agosto che con il nuovo governo non c'era più spazio...

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Salvatore Nastasi si è dimesso. Il commissario per la bonifica di Bagnoli aveva capito già ad inizio agosto che con il nuovo governo non c'era più spazio politico per andare avanti e rimette il mandato. Non è bastato il sostegno della Regione e neanche il benestare, con parole lusinghiere, dello stesso ministro per il Sud, Barbara Lezzi che alla fine ha dovuto accettare lo stop. Troppo forte l'ostilità della Lega e di una parte dei 5Stelle e l'ultimo e decisivo no arrivato da Luigi Di Maio verso l'uomo voluto da Matteo Renzi per sbloccare, dopo decenni, le condizioni dell'area occidentale della città. Al di là dello spoil system, il bilancio per ora resta ancora molto magro, come possono constatare i cittadini.


Già aperta la partita per la successione: non sarà un campano ma il governo assicura che si sceglierà «un nome di prestigio, di comprovata esperienza nel ministero dell'Ambiente». me del nuovo commissario per Bagnoli, che ormai nessun napoletano pensa seriamente sia bonificata e possa rinascere.
 
Nastasi ha anticipato la scelta del governo con una lettera al ministro del Sud pochi giorni prima della fine del suo incarico, prevista per il 4 settembre: «Ringrazio il ministro per la fiducia accordatami - scrive l'ormai ex commissario - che è il riconoscimento per l'impegno che ho profuso negli ultimi tre anni. Superate le forti difficoltà iniziali legate a conflitti tra amministrazioni, procedimenti penali, sequestro giudiziario delle aree e dopo decenni di inefficienze e ritardi, si sta per aprire una fase nuova che consentirà di attuare il programma ampiamente condiviso. Per questo ritengo opportuno un avvicendamento».

A Nastasi, in relazione alla proposta del rinnovo dell'incarico, era arrivato il pieno sostegno della Regione e anche del ministro per il Sud: «Ho visitato Bagnoli per verificare le iniziative intraprese - la lettera di inizio agosto di Barbara Lezzi al premier Giuseppe Conte - Questo sopralluogo ha rafforzato in me l'idea di assicurare piena operatività e continuità alle azioni già intraprese. Perciò ti invito a rinnovare l'incarico al commissario Nastasi del quale ho apprezzato competenza, professionalità e operatività. Il rinnovo dell'incarico garantisce l'accelerazione degli interventi».

La posizione del ministro pentastellato, però, non è condivisa dal resto del governo, sia dagli esponenti della Lega che dal vicepremier Di Maio. Nastasi, infatti, rappresenta un renziano e la nuova maggioranza è per voltare pagina. Il commissario per Bagnoli ha capito che dopo l'insediamento del nuovo governo gli spazi politici si erano ridotti e senza aspettare una bocciatura ufficiale, ha preferito lasciare l'incarico.

Settanta milioni di investimenti già predisposti, diciassette gare bandite negli ultimi due anni, altre 13 da bandire: le attività sulla Bagnoli commissariata sono tante, anche se con pochi risultati visibili, eccettuata la bonifica dell'arenile Nord. Il lavoro di Nastasi si è concentrato sulla progettazione degli interventi, come la caratterizzazione (cioè l'identificazione di ogni singolo inquinante), la progettazione della bonifica e la rimozione dell'amianto dall'area ex Eternit che hanno assorbito da soli il 90 per cento delle risorse investite finora. Un lavoro che non è stato sul campo, tanto che, andando a Coroglio, sembra che non sia stato fatto niente.

Cosa succederà adesso è tutto da vedere. Non è neppure escluso che si metta nuovamente mano a tutto il piano di rigenerazione urbana per Coroglio, area dichiarata di «forte interesse nazionale». Non è solo una questione di nomi. Di fatto il nuovo commissario dovrà ricominciare daccapo per comprendere la complessa vicenda di Bagnoli, fare un punto della situazione e rilanciare i procedimenti adeguati.


È poi tutta da verificare la coesione delle forze di governo nella scelta del nuovo commissario. Perché l'asse Lega-Di Maio che ha sorretto molte scelte relative a Napoli, a cominciare, per esempio, dalle Universiadi, questa volta si scontra frontalmente con l'area dei 5Stelle più vicini a Roberto Fico. Il presidente della Camera, infatti, ha fatto di Bagnoli uno dei temi più importanti della sua campagna elettorale e proverà a far sentire la sua voce nelle scelte che si andranno a compiere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino