Bancomat fantasma a Napoli, anche sul metrò il biglietto si compra solo in contanti

Bancomat fantasma a Napoli, anche sul metrò il biglietto si compra solo in contanti
Napoli non è una città per bancomat. Continuano i disagi di chi, specialmente vacanzieri, desideri pagare un acquisto con carta di credito. Il Pos non va giù...

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Napoli non è una città per bancomat. Continuano i disagi di chi, specialmente vacanzieri, desideri pagare un acquisto con carta di credito. Il Pos non va giù a molti: siti turistici, negozietti per gadget tra centro storico e San Gregorio Armeno, bar e pasticcerie. Alla lista si aggiunge anche l'Anm: nessuna emettitrice in città - conferma l'azienda - è dotata del dispositivo per transazioni virtuali. Assieme ai disagi continua anche il dibattito: dopo la proposta di ieri del vicesindaco Enrico Panini, anche le associazioni di categoria si dicono pronte a «cercare accordi con le banche più vantaggiosi per i commercianti che si attrezzano per il pagamento elettronico». I disagi dei bancomat fantasma potrebbero presto riguardare anche gli sportivi di tutto il mondo: «Tra 40 giorni la città ospiterà le Universiadi - dichiarano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza, promotori di una campagna per spingere negozi e istituzioni a dotarsi di Pos - Napoli sarà interessata da un flusso di decine di migliaia di turisti e atleti stranieri. La stragrande maggioranza di loro arriverà con pochi contanti e con le carte di credito che sono un mezzo di pagamento usato in tutto il mondo anche per le transazioni di piccola entità».

 
Tra una manciata di settimane, a Universiadi in corso, i trasporti potrebbero diventare un bel rebus. Non sono solo le emettitrici a essere sprovviste di pos: «No carte di credito», si legge per esempio sul cartoncino stropicciato del gabbiotto nella metro di Dante. Al momento - spiegano da Anm - l'azienda non è dotata di pos, e non è possibile acquistare titoli di viaggio con carta di credito. In arrivo però - continuano dall'azienda - ci sono delle nuove emettitrici automatiche che prevedono l'opzione di pagamento elettronico. Si tratta di un investimento del Consorzio Unico Campania. Non si sa ancora nulla, però, sui tempi di realizzazione del progetto. L'Anm che - va ricordato - è in concordato preventivo, è stata contattata da diverse compagnie di carte di credito che vorrebbero introdurre a Napoli il sistema «tap», che consentirebbe di strisciare la carta al tornello senza acquistare il biglietto. A oggi è fantascienza, ma il primo incontro tra Anm, Visa e Mastercard è previsto tra 10 giorni.

Napoli Sotterranea, gelaterie e pasticcerie famose, diversi presepai di San Gregorio: molti non accettano il bancomat. A parte i costi di gestione del Pos, la banca prende l'1% su ogni transazione elettronica: «Se i negozi e le strutture pubbliche non si doteranno di Pos - proseguono Borrelli e Simioli - si rischia un cortocircuito che, in primis, andrebbe a discapito degli stessi commercianti. In tanti casi, infatti, i potenziali acquirenti rinunciano all'acquisto proprio per l'impossibilità di pagare con carta. Abbiamo chiesto che le associazioni di categoria profondano il massimo impegno per convincere i commercianti a dotarsi dei Pos. Non è possibile che Napoli, al centro di un grande flusso turistico e protagonista di eventi di caratura internazionale, non offra adeguati servizi per il pagamento. In vista delle Universiadi, segnaliamo anche il problema della quasi totale mancanza di bagni pubblici per i turisti che crea disagi profondissimi».


La situazione Pos è complessa, e le associazioni di categoria ci tengono a sottolinearlo: «Pur consapevoli che il Pos è un obbligo di legge - dichiara il direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo - i costi di transazione sono ancora troppo alti, specialmente per i piccoli commercianti. Nel caso di acquisti per piccoli importi, i costi applicati dalle banche azzerano i già ridotti margini di guadagno per gli esercenti. Stiamo lavorando con le banche per ridurre i costi e le percentuali applicate dagli istituti di credito, ed abbiamo già raggiunto degli accordi molto vantaggiosi per alcuni settori, come l'abbigliamento». «All'estero spiega Enzo Perrotta, presidente del Centro commerciale VomeroArenella i costi per gli esercenti sono vicini allo zero, e la disponibilità dei soldi è immediata per chi vende. In Italia, invece, arriva nella mattinata del giorno dopo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino