Napoli, una bomba ai Quartieri Spagnoli: «Risposta al raid di donne contro la moglie del boss»

Colpita un’auto parcheggiata tra i vicoli, indagini su due famiglie vicine ai clan

L’esplosione di un ordigno nel cuore della notte
Non c’è pace ai Quartieri Spagnoli. L’esplosione di un ordigno nel cuore della notte riaccende i riflettori sul centro storico e sulle sue dinamiche...

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Non c’è pace ai Quartieri Spagnoli. L’esplosione di un ordigno nel cuore della notte riaccende i riflettori sul centro storico e sulle sue dinamiche criminali. 


A breve distanza dal blitz che ha decapitato i vertici di tre pericolosissime organizzazioni criminali, nel cuore dell’altra notte si è registrato un episodio inquietante: una bomba carta è stata fatta brillare in via Trinità degli Spagnoli, all’altezza del civico 27. 

Prima una fiammata improvvisa, poi il boato e un principio d’incendio: lo scoppio ha investito e danneggiato il paraurti e il parabrezza di una Toyota IQ che era parcheggiata a ridosso dell’edificio. Tanta paura ma, per fortuna, nessun ferito. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia Napoli Centro, che adesso indagano sull’episodio. Poche certezze e tante ombre dietro il misterioso agguato. Il lavoro degli investigatori è parso subito in salita, nonostante siano stati acquisiti i filmati di alcuni impianti di videosorveglianza della zona. 

Chi c’è dietro questo chiaro gesto di intimidazione? Si tratta di un raid che va inquadrato nei sussulti e nelle fibrillazioni criminali successive al “repulisti” ordinato dalla magistratura? Nulla si può escludere. Anzi, la sola certezza che emerge è che quei 54 arresti culminati nella maxi-operazione condotta da polizia e carabinieri stiano provocando scosse di assestamento negli ambienti camorristici cittadini.

Ma procediamo con ordine, tornando a ciò che nelle ore successive al blitz è accaduto tra i vicoli a ridosso di via Toledo. Quella successiva agli arresti scattati quattro giorni fa fu una notte turbolenta. E non solo per i familiari degli indagati. Quando iniziarono a circolare i primi dettagli contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Carla Sarno su richiesta dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia, cominciarono a diffondersi anche particolari sulla genesi di alcuni presunti agguati ordinati o commessi da alcuni indagati. E tra questi si parlò anche dell’omicidio di Ciro Caiafa, che - stando alle risultanze investigative - sarebbe stato ordinato come ritorsione per il fatto che la vittima avrebbe deciso di avviare un’attività di spaccio senza l’autorizzazione dei ras della zona.

«Come dobbiamo fare con questo Ciro Caiafa che teniamo qua sopra?”, dice uno dei mammasantissima finiti in cella in una conversazione con alcuni affiliati intercettata dagli inquirenti - Facciamoci furbi un’altra volta come prima: diamogli il bacio, diamogli la mano... Poi come si gira, boom…! questo dobbiamo fare».

Poche ore dopo, quando era già notte, ci fu qualcuno che si recò presso l’abitazione in cui vive la moglie di uno dei presunti mandanti del delitto per vendicarsi di quell’affronto. Si vissero momenti di tensione altissima, che solo l’intervento delle forze dell’ordine (allertate da alcune telefonate anonime) riuscì a stemperare. Ma quel fuoco continua a covare sotto la cenere: e ai Quartieri oggi non sono pochi quelli che - per un motivo o per un altro - dopo il blitz hanno deciso di rintanarsi nelle proprie abitazioni per paura di vendette o ritorsioni.

Ecco perché l’aria si è fatta decisamente pesante ai Quartieri. L’ipotesi che ora ci sia qualcuno che voglia vendicare torti, vessazioni o addirittura agguati ordinati dall’establishment criminale polverizzato dall’offensiva giudiziaria della Dda. Da un lato c’è chi cova e medita possibili vendette trasversali; dall’altro - e anche questo è una conseguenza tipica che fa seguito ai blitz in grande stile come quello di lunedì mattina - c’è chi si fa forte proprio degli spazi lasciati vuoti a seguito degli arresti.

I Quartieri spagnoli, poi, da sempre rappresentano l’ombelico della città camorrista: in quell’area tutto sommata ristretta sul piano urbanistico, ma pur sempre ad altissima densità criminale, non pochi scalpitano per guadagnare posizioni e occupare le caselle improvvisamente rimaste vuote. 

Napoli città violenta. Dai Quartieri alla zona della Vicaria, un unico filo rosso sangue. È di ieri sera la notizia dell’ennesimo agguato a colpi di coltello: ferito un 61enne, poi trasportato al Vecchio Pellegrini. Le sue condizioni non sono gravi, per lui dodici giorni di prognosi.

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Il Mattino