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All'inizio ha negato, poi avrebbe fornito delle ammissioni. E le sue parole hanno consentito di fare la macabra scoperta: resti che paiono umani all'interno di un borsone di tela blu abbandonato sul ciglio di una strada circondata da faggi e castagni. È l'ipotesi choc su cui sono al lavoro gli inquirenti per chiarire la misteriosa sparizione avvenuta a fine agosto di un'anziana donna a Pianura. Prime ammissioni: l'uomo avrebbe addirittura confessato di aver avuto un ruolo determinante nella sparizione della madre: «Sono stato io».
Una storia agghiacciante che conviene raccontare dall’inizio. Probabile che ad aver allertato le forze dell’ordine sia stata una donna residente a Pianura, una preside stimata per la sua professionalità e per la generosità nei confronti del prossimo: rimasta sorpresa dall’assenza della conoscente, avrebbe dato inizio alle indagini. È così che si scopre che dalla fine di agosto, nessuna traccia di E.D.V., pensionata di 85 anni, madre di tre figli. Un tempo troppo prolungato per non impressionare conoscenti e vicini di casa. Ed è così che l’attenzione si è concentrata in via Comunale Pianura, una zona di case popolari dove tutti sanno tutto di chi abita nella propria zona. Un dato di fatto, a partire dal quale conviene muoversi per ipotesi, alla luce di una inchiesta che è solo allo stato iniziale.
Violenza domestica? Un brutale assassinio all’interno delle mura di casa? È presto per anticipare ipotesi investigative. C’è infatti una doppia possibilità, che ruoterebbe sempre e comunque attorno alla figura dell’uomo che da ieri notte è all’interno di una caserma nel tentativo di rimettere al posto giusto - o comunque secondo un ordine logico - le sequenze di immagini che attraversano la sua vita. In quella casa di Pianura, potrebbero essere accadute due cose completamente diverse: la donna potrebbe essere stata ammazzata da parte di chi ha poi provato a disfarsi del cadavere, facendolo a pezzi e mettendolo in una o più buste; oppure, la 85enne potrebbe essere morta per cause naturali e accidentali, spingendo qualcuno interessato a non perdere la pensione, a disfarsi del cadavere. Ipotesi su cui sono ora al lavoro i militari dell’Arma, sotto il coordinamento del pm De Franchis e dello stesso procuratore Gianni Melillo. Facile immaginare quale sia la traiettoria investigativa. Sono stati convocati parenti e conoscenti della donna. Verranno ascoltati in queste ore gli altri figli e stretti congiunti della persona che risulta scomparsa, nel tentativo di valutare ogni singolo elemento emerso da questa storiaccia di periferia. Altro nodo da sciogliere riguarda la posizione in cui sarebbe stata trovata la borsa contenente (forse) resti umani. Era sul ciglio di una strada, non all’interno di una sorta di discarica abusiva che ingoia ogni giorno rifiuti di ogni genere. Che senso ha buttare una borsa con un contenuto del genere a pochi centimetri dall’asfalto? E soprattutto: cosa contiene quel bustone Ikea prelevato dai carabinieri?
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