Sul lungomare liberato, ognuno ha il suo drammatico racconto da presentare: tutti eventi recenti, perché qui ogni sabato diventa far west. Su via Partenope scivola un fiume...
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Se pensate che queste righe siano una esagerazione giornalistica vi invitiamo a fare un giro su via Partenope, fermandovi a chiacchierare con chi vive questa strada notte e giorno, esercenti, garagisti. Scoprirete storie che non immaginate, capirete che il lungomare non è «liberato» ma occupato dai violenti, guarderete anche voi i conti e scoprirete che gli affari del sabato (quelli più importanti) negli ultimi mesi sono scesi del 50 per cento: «Perché la gente ha capito che è meglio stare lontani da via Partenope. Le famiglie vengono una volta, si rendono conto di quel che succede e non tornano più», racconta sconsolato Lorenzo Di Lillo di Rossopomodoro. Nel locale c’è anche Gianluca Amoroso, pure lui affranto: «Le volanti passano, ma nella ressa ogni intervento è difficile. Ci vorrebbe un presidio a piedi, un controllo serrato. Ma qui sono soprattutto i ragazzini che portano violenza: intervenire su minorenni di undici, dodici anni, è complicato. E poi sono tantissimi, impossibile arginarli».
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