Napoli brucia nella morsa del caldo: accessi al Cardarelli aumentati del 30%

Napoli brucia nella morsa del caldo: accessi al Cardarelli aumentati del 30%
Sono aumentati del 30%, in questi giorni di grande caldo, gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Lo rende noto il direttore sanitario di presidio...

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Sono aumentati del 30%, in questi giorni di grande caldo, gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Lo rende noto il direttore sanitario di presidio Franco Paradiso. Si tratta di pazienti con febbre, polmonite e, anche di persone, perlopiù giovani, colti da gastroenteriti causate dall'assunzione di bevande fredde.


Del resto, il caldo da bollino rosso è sì un disagio per tutti in questi giorni, a partire da chi resta in città, ma soprattutto diventa un grave rischio per la popolazione anziana del nostro Paese, in particolare per chi vive da solo». Per questo, dopo aver lanciato un primo appello all'inizio di giugno, di fronte all'emergenza di queste ore la Comunità di Sant'Egidio chiede alle istituzioni di «adoperarsi al massimo per ridurre i pericoli per la salute di chi è avanti con l'età».

«Ci rivolgiamo a tutti i cittadini - dicono -: occorre prestare attenzione alle situazioni di disagio dei nostri vicini di casa, come di ogni persona anziana che incontriamo per strada e che vediamo in difficoltà, segnalando i casi e aiutando direttamente. Spesso più che il caldo è l'isolamento sociale a fare vittime. Lo abbiamo sperimentato in tanti anni di vicinanza e attenzione ai problemi degli anziani».

La comunità - a partire da Roma, Napoli e Genova - ha costruito con il programma 'Viva gli anziani!' reti solidali e di monitoraggio della popolazione che sono servite non solo ad allargare la solidarietà ma a diminuire la mortalità e l'ospedalizzazione. «Partiamo dai gesti concreti che ognuno di noi può fare; accorgiamoci degli anziani in questi giorni di gran caldo, fermiamoci di fronte alle situazioni di disagio, suoniamo il campanello di un nostro vicino per sapere come sta: una visita, a volte, può salvare una vita». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino