Racket al mercato ortofrutticolo di Pozzuoli, arrestati gli esattori del clan

Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, i carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli e...

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Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, i carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli e della compagnia di Pozzuoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dall'Ufficio Gip presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di Fabio Cerrone e Gennaro Enrico Iovine, indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione.


Agli indagati viene contestata una prima richiesta estorsiva nei confronti del titolare di un box frutta all'interno del mercato ortofrutticolo di Pozzuoli per il recupero credito della somma di centomila euro e la contestuale richiesta di «pizzo» per il sostentamento dei carcerati di ulteriori 5.000 euro. Il secondo episodio che viene contestato ai destinatari della misura cautelare riguarda una richiesta di una imprecisata somma di denaro avanzata nei confronti dei dipendenti del Comune di Pozzuoli con funzioni di vigilanza nello stesso mercato ortofrutticolo.

La ricostruzione dei reati contestati rientra in una più ampia attività investigativa, avviata in seguito alla disarticolazione del clan Beneduce-Longobardi.
 
Contestualmente i carabinieri della compagnia di Pozzuoli hanno dato esecuzione a un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marco Izzo, 31enne di Pozzuoli contiguo al clan Longobardi-Beneduce accusato di avere rivolto una richiesta estorsiva al titolare di una sala giochi di Pozzuoli definendola «regalo di Pasqua» per il clan.


Le indagini, svolte nell'immediatezza della denuncia sporta nel mese di aprile 2019 dal titolare della sala giochi, hanno permesso di riscontrare la presenza di soggetti ritenuti legati ad ambienti vicini ad organizzazioni criminali operanti nel comune di Pozzuoli. Grazie all'intimidazione derivante dall'influenza che il clan esercita in zona, avevano rivolto all'imprenditore una richiesta estorsiva definendola «regalo di Pasqua». Il 31enne è stato portato al carcere napoletano di Poggioreale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino