Una frana, di modeste proporzioni, ha interessato l’ingresso della Grotta di Cocceio, nei pressi dell’Arco Felice Vecchio, nei Campi Flegrei. ...
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Lo smottamento di terreno, rovinato al suolo nella parte iniziale della galleria, attualmente chiusa, avrebbe trascinato con se alcuni cavi di alimentazione dell’impianto elettrico, di recente installazione.
A segnalare il caso, Nestore Antonio Sabatano, attivista locale: «Qualche giorno fa mi trovavo a transitare lungo la strada che da Arco Felice Vecchio, porta a Cuma. Arrivato nei pressi della grotta di Cocceio, non ho potuto fare a meno di fermarmi ad osservarla, per scattare qualche foto da vicino. Purtroppo, guardando oltre i cancelli ancora chiusi - e pensando con amarezza ai dispendiosi interventi per una possibile riapertura del sito, nei fatti mai avvenuta - ho notato una frana all’interno della grotta che ha trascinato con se alcuni cavi elettrici, parte dell’impianto di illuminazione di recente realizzazione. Allora mi chiedo: come é possibile che da poco terminati i lavori, sia potuto accadere tutto ciò?»
Lavori complementari di recupero e restauro conservativo della grotta, iniziati a maggio 2017 e finanziati con Fondi Por Campania, si sono conclusi a gennaio 2018. Tuttavia la grotta, in realtà un lungo percorso strategico militare, mirabile opera ingegneristica realizzata dai romani per collegare l’antica città di Cuma con i bacini del lago d'Averno e Lucrino, rimane ancora chiusa a causa di una colonia di pipistrelli, la cui salvaguardia però è stata tutelata attraverso un intervento specifico che ha garantito condizioni perfette per la vita dei pipistrelli che la abitano. Nel 2018 il naturalista chirotterologo Giovanni Mastrobuoni , ha individuato, infatti, ben quaranta esemplari presenti nella galleria, appartenenti a tre specie protette, da cui dipende, in sostanza, la valorizzazione del sito e la sua possibile, apertura al pubblico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino