Napoli, cantiere in via Marina: scoppia il maxi-ingorgo

Il doppio restringimento delle corsie

Il traffico in via Marina
La circolazione della Napoli affacciata sul porto è un imbuto di auto e pedoni da via Acton fino all'Immacolatella, passando dal molo Beverello. Il turista si guarda...

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La circolazione della Napoli affacciata sul porto è un imbuto di auto e pedoni da via Acton fino all'Immacolatella, passando dal molo Beverello. Il turista si guarda intorno spaesato, nel tentativo di capire come e quando potersi lasciare il porto alle spalle. Di fianco a lui, c'è il rumore di uno dei tanti, troppi cantieri di via Marina. E oltre la transenna c'è una coda di macchine praticamente immobili ma piene di automobilisti spazientiti, che muovono nervosamente le dita sul volante. «Ci ho impiegato un'ora per fare trecento metri da via Acton fino a qui», sospira Giovanni, fermo nell'abitacolo al semaforo che precede il varco dell'Immacolatella. Alle 9 di mattina i tempi di percorrenza sono anche peggiori. I cantieri sono due, in questo punto cruciale del traffico cittadino: uno serve per «interventi non più procrastinabili alla rete elettrica», dice l'assessore comunale alla Mobilità e alle Infrastrutture, Edoardo Cosenza. L'altro serve all'installazione di una telecamera di sicurezza interna al porto. Risultato: carreggiata ristrettissima e traffico in ginocchio.



Sono le 13.30 circa del 30 gennaio, siamo al limite tra via Cristoforo Colombo e via Marina, al varco portuale dell'Immacolatella, e la paralisi è semitotale. La carreggiata è ristretta due volte, in direzione stazione. Il primo cantiere riguarda i già citati lavori alla rete elettrica. All'interno dell'ampio recinto dello scavo, però, non si vede nessun operaio. La gru è deserta, anche se solo per la pausa pranzo. Di operai invece se ne vedono nel secondo cantiere, distante un paio di metri: «Stiamo lavorando per installare una telecamera di sicurezza interna al porto». Oggi questo scavo, almeno, dovrebbe essere chiuso. Inferno di lamiere nelle corsie laterali, deserto dei tartari sulla rambla di via Marina e fino a via Reggia di Portici: salta all'occhio che la parte centrale della carreggiata della Napoli affacciata sul mare sia quasi totalmente vuota. Pochissimi i passeggeri che aspettano i pochi tram sulla preferenziale che è ormai abbandonata, sporca e regno di erbacce. La razionalizzazione degli spazi, insomma, non è delle migliori tra via Marina (dove c'è un altro restringimento, dovuto a un dissesto transennato) e via Alessandro Volta. E non è delle migliori nemmeno la messa a frutto dei lavori della pista rosa. 

È in questo scenario che arriva una proposta della commissione Infrastrutture e Mobilità del consiglio comunale: «Il traffico è impazzito fin da piazza Vittoria - tuona il presidente Nino Simeone - Tutto per colpa del cantiere al semaforo dell'Immacolatella. Perché, mi domando, non si è pensato ad aprire la corsia preferenziale di via Colombo? Questo avrebbe consentito di limitare i danni in una carreggiata che al momento è più che dimezzata. Tutti i mezzi provenienti dal molo Beverello sono imbottigliati. Chiederò di aprire la preferenziale fino alla fine dei lavori. Non possiamo continuare così». La circolazione è letteralmente strozzata. Gli scavi riguardano i sottoservizi, precisamente la realizzazione di un nuovo elettrodotto Terna. E i tempi difficili del traffico non sono alle spalle.

«C'è un problema di fornitura elettrica - spiega Cosenza - Le operazioni finiranno il 17 febbraio e gli scavi avanzeranno a step. Al momento i lavori riguardano la zona più impattante, nel tratto verso piazza Municipio, ma non erano più procrastinabili: si rischiava di non alimentare più San Giovanni a Teduccio con energia elettrica. Abbiamo chiesto all'Autorità Portuale di chiudere il varco dell'Immacolatella, così da impedire altri disagi. Lavorare di notte sarebbe difficile per gli operai. Inoltre, se si lavorasse col buio, la carreggiata sarebbe ristretta anche di giorno, perché non si può smontare il cantiere».

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Il Mattino