Napoli, cardiologo salva paziente grazie all'Intelligenza Artificiale

Esposito (Federico II): «Mi ha permesso di vedere ciò che a un primo esame era invisibile, algoritmi alleati contro gender gap cuore»

Paziente salvata con l'Ai
Il cuore di una giovane donna - età 38 anni - messo al sicuro dal rischio infarto. Un caso «risolto con la consulenza del dottor Ai». ...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il cuore di una giovane donna - età 38 anni - messo al sicuro dal rischio infarto. Un caso «risolto con la consulenza del dottor Ai».

Non è il racconto da un ospedale del futuro, dove si possono immaginare macchine e medici in carne e ossa che lavorano gomito a gomito nella vita di tutti i giorni. Ma succede oggi, in Italia, nel laboratorio di emodinamica di una struttura sanitaria: l'intelligenza artificiale permette allo specialista di vedere qualcosa che a un primo esame era praticamente invisibile. È un caso esemplificativo che fotografa la rivoluzione hi-tech in corso in medicina.

A riportarlo è Giovanni Esposito, presidente Gise e direttore della Uoc di Cardiologia, Emodinamica e Utic dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli.

«Di recente mi è successo di avere una giovane paziente che aveva dolore ed era andata già più volte in ospedale. L'abbiamo sottoposta a coronarografia e sostanzialmente sembrava non avesse nulla - spiega l'esperto - allora abbiamo deciso di approfondire con ulteriori esami di diagnostica per immagini e dall'analisi dell'imaging avanzato con l'intelligenza artificiale abbiamo scoperto che aveva una dissezione coronarica, in pratica lo strato più interno del vaso era lacerato».

«Il che - chiarisce Esposito - ovviamente comporta una diagnosi importante perché la dissezione coronarica, se non si intraprendono tutte le procedure necessarie, può portare anche alla chiusura del vaso stesso e all'infarto».

Un caso di prevenzione hi-tech. «La donna protagonista ha 38 anni. Purtroppo spesso è soprattutto in questi pazienti che le dissezioni sono più frequenti, ma sempre in questi pazienti succede che «la diagnosi diventa più difficile. L'Ai aiuta soprattutto in questi casi più complessi», evidenzia Esposito e continua «alla paziente salvata con l'aiuto dell'algoritmo l'esperto ha spiegato che «oggi abbiamo a disposizione tecnologie che fino a pochi anni fa non potevano essere utilizzate. Queste ci supportano nella diagnosi, che è molto più precisa e dettagliata e affidabile rispetto al passato. Il valore aggiunto del dottor Ai è ancora più significativo se si considera il gender gap che svantaggia il cuore delle donne».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino