Napoli. Carla, ustionata dal compagno: «Non voleva che ridessi e mi ha bruciata. Chi mi ama ora dice che sono più bella»

Le parole che ricorda in quei momenti che hanno cambiato la sua vita le ha ben chiare: «Mentre mi gettava benzina sul viso, mentre appiccava fuoco su di me, urlava...

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Le parole che ricorda in quei momenti che hanno cambiato la sua vita le ha ben chiare: «Mentre mi gettava benzina sul viso, mentre appiccava fuoco su di me, urlava sprezzante: “Ora voglio vedere se saprai ancora sorridere, se saprai ancora sorridere e divertirti...”. Ecco, è questa l’ultima scena prima del buio».


Cardarelli, terapia intensiva, Carla Caiazzo ha ricordi bui e una certezza: «Nonostante il dramma che mi è toccato vivere, resto aggrappata all’amore per mia figlia, che non vedo l’ora di abbracciare, resto aggrappata all’amore vero, quello della mia famiglia e del mio fidanzato che qui in ospedale non fa altro che ripetermi che sono bella davvero, ora più che mai, sono bella davvero».

Sono passati più di due mesi dall’orrendo attentato consumato dal 40enne Paolo Pietropaolo ai danni della sua ex fidanzata Carla Caiazzo, l’inchiesta è in corso, c’è un’intera comunità che si è stretta attorno al sacrificio della 38enne di Pozzuoli. La sua piccola è nata subito dopo quell’assalto a colpi di liquido infiammabile, sopravvissuta alla brutalità del padre. E lei, Carla, ha parlato già con i pm.
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Il Mattino