Napoli, lo scempio dei cartelli turistici: «Nove su dieci vandalizzati»

Napoli, lo scempio dei cartelli turistici: «Nove su dieci vandalizzati»
Scritte, scarabocchi, disegni, cartoncini pubblicitari, addirittura l’adesivo di Melenchon, un politico candidato alle elezioni francesi del 10 aprile: non è il...

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Scritte, scarabocchi, disegni, cartoncini pubblicitari, addirittura l’adesivo di Melenchon, un politico candidato alle elezioni francesi del 10 aprile: non è il resoconto di una lavagna per annunci, ma quello dei cartelli che danno informazioni - anzi, dovrebbero darne - ai vacanzieri del boom turistico in visita nel centro storico patrimonio Unesco. E invece niente. I cartelli sono quasi tutti distrutti, vandalizzati, illeggibili. Secondo una stima del Comitato Portosalvo, contando fontane, palazzi e chiese, si arriva a «oltre 300 cartelli, il 90% dei quali è devastato». Uno scempio che si trascina da anni senza alcun intervento delle istituzioni e non accenna a placarsi, e che tocca anche monumenti appena rimessi a nuovo (come la chiesa di Santa Marta), e che in qualche caso (come in piazza del Gesù o a San Gaetano-San Lorenzo) ha portato negli anni all’eliminazione della cartellonistica. Per la serie: rimuovere è meglio che curare. 

Come dimostra il volantino del politico francese che campeggia sul cartello - illeggibile - della chiesa di San Francesco delle Monache, in certi casi sono gli stessi turisti a danneggiare le paline. L’inciviltà è diffusa tra napoletani e non. Come se il disordine invitasse al disordine. Le cose non vanno meglio, purtroppo, davanti al Mann: il cartello, come tanti in centro, più che una mappa dei musei napoletani, sembra una di quelle opere d’arte contemporanea che, esibendo il degrado, intendono denunciarlo. C’è il volto di un uomo circondato da scritte e scarabocchi di ogni colore, e non è arte. È proprio degrado. «I turisti si guardano intorno senza sapere che pesci prendere - racconta Nando Cirella di Espresso Napoletano - Nemmeno l’insegna della Galleria Principe e le indicazioni stradali se la passano bene». A Santa Chiara, la palina dei giardini è un palinsesto di firme indecifrabili. Oltre alle vandalizzazioni di San Francesco delle Monache e Santa Marta, nuovi orribili graffiti deturpano la zona del campanile. «Tutto imbrattato - commenta Pino De Stasio, consigliere della Municipalità 2 - Il Comune ha scelto di rimuoverne alcune, anziché sostituirle, nei tempi passati. Uno scempio inaccettabile per una città a vocazione turistica. Le istituzioni pongano rimedio e pensino a una sorveglianza per i monumenti. I cittadini, da parte loro, siano più civili». 

L’Anticaglia è un Decumano sempre più bazzicato dai vacanzieri, eppure le info di Palazzo Caracciolo di Avellino sono completamente distrutte. «Dopo tante richieste da parte dei visitatori, due anni fa mi sono preso la briga di riprodurre una palina e l’ho messa all’esterno della tipografia - spiega Carmine Cervone dell’Officina di Arti Grafiche - Mi sono dovuto sostituire agli enti pubblici. I turisti arrivano qui e si aggirano spaesati intorno al Teatro di Nerone, le cui notizie sono coperte da un balcone». I cartelli scoloriti e sporchi delle Mura Greche a piazza Bellini sono solo altri esempi di una lista lunghissima. 

Su input anche del Comitato Portosalvo, qualcosa si mosse. «Nel 2021 fu approvato un mio emendamento in consiglio alla legge di Bilancio - spiega Maria Muscarà, consigliera regionale - Furono destinati 300mila euro, cioè 100mila euro all’anno fino al 2023, per la riqualificazione delle paline turistiche Unesco della Campania. Era previsto anche un Qr-code per orientare i turisti via smartphone. Dopo un lungo dialogo l’Ufficio Beni Culturali della Regione, la dirigente si accorse che c’era un refuso nella legge: era scritto “beni immateriali” invece di “beni materiali”, come le paline. A dicembre 2021 correggemmo il refuso con un nuovo emendamento. Nemmeno un euro di quei soldi è ancora arrivato ai cartelli napoletani. Serve ora un regolamento attuativo che permetta ai Comuni di accedere ai fondi. Sulla manutenzione, ogni ente può destinare risorse ai singoli progetti. La riqualificazione di Napoli gioverebbe a tutta le Regione». Dalla prospettiva del Qr-code agli scarabocchi: ecco la parabola delle info storiche nella Napoli Unesco. «I cartelli turistici in centro a Napoli sono circa 300 - dice Antonio Pariante del Comitato Portosalvo - 9 paline su 10 sono danneggiate. Sono pochissimi i cartelli non distrutti: è una trascuratezza offerta ai turisti. La manutenzione manca da anni. Speriamo che l’amministrazione intervenga con un progetto ampio di riqualificazione». Il Comune si muove: «Nel bando statale per il turismo da 1,3 milioni cui stiamo partecipando - dice l’assessore comunale al Turismo Teresa Armato - inseriremo anche il restyling delle paline. Cercheremo di dotarle di Qr code per facilitare i visitatori nella conoscenza del nostro prezioso patrimonio storico». 

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Il Mattino