Mattoni, cemento, inferriate: l'Iacp ha fatto di tutto per difendere dagli occupanti abusivi gli alloggi svuotati e mai riassegnati dal Comune e al momento, secondo l'ente...
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E non ci sono solo le case murate. Molte altre abitazioni si sono liberate nel corso degli anni e sono state prontamente assaltate. Per evitare che la storia continui a ripetersi, Gaetano Oliva, il segretario del Sila, uno dei sindacati degli inquilini, ha scritto nei giorni scorsi al sindaco Luigi De Magistris sostenendo: «Non abbiamo dati certi, ma l'Istituto case popolari di Napoli in questi ultimi anni avrebbe riottenuto la disponibilità di oltre 40/50 alloggi. Tale disponibilità sarebbe anche stata comunicata al Comune di Napoli ma lo stesso non ha provveduto ad assegnarli». Per questo il sindacato chiede a tutti quelli che nel 2011 hanno partecipato all'ultimo bando per l'assegnazione, di far partire una richiesta di risarcimento danni nei confronti del Comune.
Il direttore generale dell'Istituto Case Popolari, Rosa Poeta, fornisce dati precisi e spiega: «Ogni volta che si libera una casa noi informiamo l'ente locale competente per territorio che dovrebbe provvedere alla nuova assegnazione contestualmente al rilascio. Spesso questo non succede. A Napoli da anni, per evitare le occupazioni abusive, in assenza di nuovi inquilini, noi muriamo gli ingressi degli appartamenti. Non sempre basta. C'è chi arriva butta giù il muro si installa nell'alloggio e si autodenuncia sperando in una sanatoria. Al momento, dai nostri archivi risultano 41 appartamenti ancora liberi e murati. Ma naturalmente la situazione è in continua evoluzione».
Quello che invece resta fermo, invece, è il Comune di Napoli, che non ha ancora varato il bando per l'assegnazione degli alloggi. Secondo Oliva «l'unica graduatoria è quella generata nel lontano 1995 ma nemmeno questa viene utilizzata perché considerata non più attuale. Nel 2011 il Comune di Napoli emanò il bando di concorso per l'assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica, ma la procedura è stata bloccata».
Una lunga storia. Al bando del 2011 hanno partecipato oltre 17 mila famiglie napoletane. Ma la commissione che avrebbe dovuto insediarsi per esaminare le richieste non riuscì mai a partire. Sette anni dopo l'amministrazione ha rinunciato a completarla e sul sito del Municipio si legge: «La graduatoria vigente è quella di cui al bando 1995. La graduatoria di cui al bando del 2011 non è stata formulata. Non ci sono bandi in corso». Naturalmente quell'elenco fotografa la situazione di 23 anni fa: le famiglie che avevano presentato la richiesta nel frattempo si sono magari trasferite, i figli si sono sposati e hanno altri figli, c'è chi si è separato, chi ha nuove famiglie. Insomma, un disastro. Per questo le assegnazioni sono praticamente bloccate e gli sgomberi degli abusivi anche. Secondo i dati raccolti qualche mese fa in un dossier dal Pd fino al 2011 si effettuavano tra i 50 ed i 60 sgomberi all'anno, dal 2011 il numero è sceso 40, fino a azzerarsi, o quasi, negli ultimi anni. E tutti gli interventi sono stati organizzati su disposizione della Prefettura.
Quello che continuano a prosperare, dunque, sono solo gli abusivi. Gli occupanti senza titolo sono ottomila, di cui ben 3500 difficilmente regolarizzabili. Quando nel 2013 il Comune di Napoli ha aderito alla sanatoria regionale sono arrivate settecento richieste di regolarizzazione. Negli anni gli abusivi hanno anche assaltato le case dell'Iacp: sono 2400 le abitazioni tuttora abitate da persone che se ne sono impossessate sfondando una porta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino