Napoli, solai colabrodo al rione De Gasperi di Ponticelli: è allarme nelle case popolari

Napoli, solai colabrodo al rione De Gasperi di Ponticelli: è allarme nelle case popolari
Solai trasformati in piscine nel «vecchio rione De Gasperi» di Ponticelli, il complesso di alloggi popolari costruito dopo la Seconda Guerra Mondiale con i...

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Solai trasformati in piscine nel «vecchio rione De Gasperi» di Ponticelli, il complesso di alloggi popolari costruito dopo la Seconda Guerra Mondiale con i finanziamenti del piano Marshall. La pioggia delle ultime settimane ha peggiorato pesantemente le condizioni di degrado che caratterizzano la maggior parte delle fatiscenti palazzine di proprietà del Comune di Napoli.


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L'acqua si infiltra costantemente dal solaio e dalle facciate e penetra nelle pareti creando situazioni di assoluta invivibilità. Umidità e muffe sono evidenti nelle enormi chiazze scure che si creano sul soffitto e lungo i corridoi di diverse abitazioni. Ad arrecare i danni maggiori sono state le forti raffiche di vento che hanno danneggiato la guaina dei solai già fortemente compromessa dall'usura e dalla mancanza di interventi. La denuncia è dei consiglieri del M5S della VI municipalità, Simone Natullo e Tina Formisani.



Il problema non riguarda soltanto i solai ma anche le scale e i corridoi esterni utilizzati per raggiungere i singoli alloggi. Segnati dal costante cedimento di intonaco e cornicioni, in più punti i ferri di copertura sono scoperti e arrugginiti. Una condizione di pericolo di cui i residenti sono ben consapevoli da tempo. Per gli alloggi del «vecchio rione De Gasperi» non esiste manutenzione. Il destino è quello segnato già da diversi anni: è previsto un massiccio intervento di riqualificazione che prevede l'abbattimento delle palazzine che dovrebbero lasciare spazio a un ampio «polmone verde». L'estensione della cosiddetta «zona rossa» del Vesuvio ha dettato nuovi importanti accorgimenti per la costruzione di edifici di edilizia residenziale pubblica e ha costretto alla revisione dei programmi di recupero urbano decisi in passato.


Intanto non si arrestano le occupazioni abusive degli alloggi «murati» negli anni scorsi quando molte famiglie sono state trasferite nelle nuove abitazioni a pochi passi. Una vera e propria emergenza per centinaia di persone che da anni vivono in circostanze incredibili. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino