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Corsa agli ultimi regali, ma con la beffa del cashback. Sono tanti i napoletani che hanno scelto lo shopping dell’antivigilia con il traffico paralizzato per l’intera giornata di ieri. Eppure, sono tutt’altro che confortanti i risultati del piano cashback lanciato dal Governo l’8 dicembre. Passate più di due settimane, tirando le somme degli acquisti fatti con Pos rispetto a quelli accettati per il rimborso, ben poco è filato liscio. Abbiamo scaricato la app Io l’11 dicembre, e fino all’altro ieri abbiamo effettuato 11 pagamenti elettronici ma solo 3 spese risultano caricate su Io per il rimborso del 10% che arriverà a gennaio (e fino a un massimo di 150 euro). Il cashback, insomma, ha fallito per il 71% dei regali di Natale.
Gli acquisti sono stati effettuati in alcune delle principali strade dello shopping: via Luca Giordano, via Scarlatti, via Croce, via Capitelli, via Duomo. Poi in via Pietravalle. Totale di spesa: 370,05 euro. Non parliamo di piccoli negozi di quartiere, ma di realtà commerciali consolidate e riconosciute. Ed ecco i 3 negozi “virtuosi”, cioè quelli dove le spese sono state caricate per il rimborso subito dopo l’acquisto: A&M Bookstore, Expert e Lunaria. In tutti gli altri negozi (tra cui figurano anche franchising e gioiellerie), il cashback non ha funzionato.
Adempimenti amministrativi, complessa burocrazia informatica, costi bancari e aggiornamento del Pos: le cause della resistenza al cashback non riguardano solo l’evasione fiscale, visto che chi ha il Pos non può evadere. «Le commissioni bancarie sono rimaste in capo al negoziante - spiega Mauro Pantano, presidente della Confederazione Imprese e Professioni - sulle carte di credito sono più elevate rispetto ai bancomat. L’80% dei negozi non fa cashback, per vari motivi. Non tutti hanno fatto la pratica di accreditamento all’Agenzia delle Entrate necessario per aderire al cashback: si tratta di un invio telematico di dati possibile solo per chi è in possesso della password del proprio cassetto fiscale. La maggioranza degli imprenditori non la conosce, e si rivolge al commercialista: quando si fa la richiesta della password del cassetto fiscale, infatti, mezzo pin arriva subito, l’altra metà arriva per posta o la si ottiene andando in Agenzia dell’Entrate su appuntamento. In alternativa al cassetto fiscale si potrebbe utilizzare lo Spid, ma anche qui la faccenda è complessa: per ottenerlo senza spese, bisogna autenticarsi con una foto online e inserire numeri di carte e patente». L’altro grande motivo della diffidenza al cashback è l’aggiornamento del Pos: «Averlo non significa aderire al cashback. Non tutti i Pos hanno la possibilità di far comunicare la piattaforma alla quale aderisce con quella dell’Agenzia delle Entrate e con quella di Io. Tanti conserveranno gli scontrini ma non avranno rimborsi né parteciperanno alla lotteria».
Traffico in tilt ovunque ieri: centro, Fuorigrotta, Vomero. Tutti in coda per gli ultimi regali. E anche oggi, con le visite natalizie concesse dal Governo e con tanti negozi aperti (tutti in pratica, tranne abbigliamento per adulti, accessori e gioiellerie) sono probabili i rallentamenti: «Il traffico veicolare è letteralmente impazzito - dice Gennaro Capodanno del Comitato Valori collinari - anche le ambulanze sono rimaste imbottigliate. Al Vomero mancano stalli e parcheggi».
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Il Mattino