Prendono abiti usati da differenziata scoperta centrale con 10 tonnellate

Prendono abiti usati da differenziata scoperta centrale con 10 tonnellate
Gli agenti della Unità Operativa Tutela Ambientale dalla Polizia Municipale di Napoli hanno posto sequestrato un furgoncino sorpreso ad abbandonare gli scarti di...

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Gli agenti della Unità Operativa Tutela Ambientale dalla Polizia Municipale di Napoli hanno posto sequestrato un furgoncino sorpreso ad abbandonare gli scarti di un’officina di carrozzeria della zona collinare consistenti in taniche di diluente e componenti di carrozzeria che sono stati abbandonati sulla pubblica via,


Sequestrati, oltre il furgone, i rifiuti speciali e denunciato il titolare dell’officina che era già stato sanzionato con un sequestro amministrativo per un precedente illecito ambientale da parte della stessa Polizia Municipale.
Lo stesso reparto Ambientale, dopo una lunga attività investigativa, ha scoperto un deposito di indumenti usati sottratti dagli appositi contenitori della raccolta differenziata, sequestrando 10 tonnellate tra abiti, scarpe e borse usate.        

Il luogo di custodia e stoccaggio degli abiti usati era stato realizzato sotto il cavalcavia della strada statale 162 nel quartiere Ponticelli, nella periferia orientale della città, in un piazzale comunale di circa 3000 m² all’interno del quale erano depositati migliaia di sacconi e big bag, contenenti i prodotti di seconda mano.

Sul posto sono state identificate e denunciate due persone, una donna di nazionalità russa e un uomo di etnia africana, sorpresi durante le operazioni di cernita dei materiali mentre erano intenti a selezionare gli oggetti ancora rivendibili sul mercato nei mercatini rionali oppure per la spedizione all’estero.   
Gli ultimi scarti della loro selezione venivano poi abbandonati sulla pubblica via  nelle zone limitrofe, ogni sera, quindi l’area è stata sequestrata ed i due denunciati per ricettazione e gestione illecita di rifiuti. 
Il Comune, attraverso i propri uffici tecnici, provvederà alla rimozione dei materiali e al ripristino dello stato dei luoghi anche con la demolizione di numerose baracche in lamiera costruite per gestire l’area di lavorazione dei prodotti usati.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino