Napoli, sul Centro direzionale esperti a confronto: «Rilanciare la City»

Napoli, sul Centro direzionale esperti a confronto: «Rilanciare la City»
Prende corpo la strategia del Comune sul rilancio del Centro direzionale. Da domani - nella facoltà di ingegneria della Federico II di San Giovanni a Teduccio - parte una...

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Prende corpo la strategia del Comune sul rilancio del Centro direzionale. Da domani - nella facoltà di ingegneria della Federico II di San Giovanni a Teduccio - parte una tre giorni di lavori, il workshop, con studiosi da tutto il mondo specializzati nella rifunzionalizzazione dei centri direzionali. Una mina scoppiata a Palazzo San Giacomo, tra le mani del sindaco Gaetano Manfredi, alla luce del progetto della Regione di abbandonare la cittadella dei grattacieli per costruire il suo nuovo quartier generale 200 metri più avanti, un inutile doppione da piazzare all’interno del progetto denominato “Porta est” delle Fs. Con il quale le Ferrovie vogliono risistemare il fascio di binari della Circumvesuviana e fare una bretella che collega direttamente la A3 con il terminal dei bus nel parcheggio di Corso Lucci.

Lavori utilissimi per la città per snellire traffico e collegamenti di quell’area, ma anche questi bloccati perché per il nuovo sito della Regione si sballano gli indici di fabbricabilità del Prg sull’area orientale: l’ente di Santa Lucia ha chiesto 60mila metri quadri su di un’area di 127mila complessivi, ma li il Prg prevede una capienza in termini di cubature di 55mila metri quadri. Nella sostanza, o le Fs fanno il loro progetto o il governatore Vincenzo De Luca il suo nuovo quartiere. Altrimenti serve aumentare gli indici di fabbricabilità ipotesi che al momento il Comune non rende nemmeno in considerazione perché già respinta in Conferenza dei servizi. 

Da domani dunque arriveranno gli studiosi chiamati dalla Federico II qual è la loro missione? «Un lavoro intensivo che stiamo facendo interpellando anche altre realtà dove ci sono esperienze simili a quella del Centro direzionale, penso a Berlino o ad Amburgo e alle downtown americane per capire come queste esperienze si siano poi evolute visto che si sono formate nella stessa epoca del Centro direzionale. Stiamo facendo un lavoro di comparazione con le altre esperienze europee ragionando al contempo con l’idea che il Centro direzionale fa parte dell’area orientale e va inquadrato in un contesto più generale. In autunno inizieremo incontri e valutazioni sul lavoro che stiamo svolgendo». Così la vicesindaca Laura Lieto ha spiegato gli step di avvicinamento alle proposte di rilancio del Centro direzionale. Questi specialisti visiteranno il Centro direzionale ma anche l’intera area orientale dentro la quale è collocata la city napoletana. Il Comune con la vicesindaca e assessora all’Urbanistica ha già annunciato che la variante al Prg riguarderà l’area est di Napoli che bisogna rivitalizzare. Anche perché già al centro di corposi investimenti e centro di gravità dell’industria aerospaziale e dell’automotive. Il tema è come collocare nuove funzioni al Centro direzionale nell’ambito del rilancio complessivo della zona orientale, che sostanzialmente sarà l’innesco del nuovo Prg. 



Quale sarà il contributo del workshop e di chi vi partecipa? Portare allo scoperto le esperienze di altri posti del mondo su come mettere in campo una ripartenza. Finita questa fase e a stretto giro sulla scorta di queste esperienze il Comune convocherà un vero e proprio tavolo composto da imprenditori già operanti al Centro direzionale, potenziali investitori, commercianti, le Università, i professionisti con i quali concordare azioni da mettere in campo. Al riguardo il sindaco punta molto sull’utilizzo del Centro direzionale non solo come sito tipico del terziario e delle funzioni appunto direzionali. Con l’apertura della stazione della linea 1 entro fine anno - questo il ragionamento - la cittadella dei grattacieli - sarà ancora più facilmente fruibile. Di qui l’idea di implementare una serie di servizi come l’accoglienza per convogliare qui i tanti turisti che stanno scegliendo Napoli per fare le loro vacanze. Quindi fare in modo che qui bar e ristoranti siano aperti anche di sera sfruttando non solo la vicinanza della metropolitana ma i tanti parcheggi che ci sono con 4000 posti auto a disposizione. Manfredi sta cercando di mettere mano anche al completamento del Centro direzionale, manca un pezzo importante quello dell’implemento delle abitazioni per rendere sempre più vivo il sito. Suoli di proprietà di Palazzo San Giacomo che stanno proprio nella parte più orientale del Centro direzionale. Un inizio di risveglio delle attività al Centro direzionale già si intravede, per esempio è stata acquistata da un consorzio di imprese una delle due torri ex Enel.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino