Centro direzionale di Napoli, conclusa ​la vendita della seconda torre Enel

Centro direzionale di Napoli, conclusa la vendita della seconda torre Enel
Anche la seconda torre ex Enel al Centro direzionale è stata sostanzialmente venduta, la transazione è alle battute finali, si tratta di un altro consorzio di...

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Anche la seconda torre ex Enel al Centro direzionale è stata sostanzialmente venduta, la transazione è alle battute finali, si tratta di un altro consorzio di imprese che intendono trasformare il grattacielo in un grande albergo modello Holiday Inn che già insiste nella cittadella dei grattacieli dal lato opposto alla torre. Come seconda opzione - questo trapela - ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare il sito per installarvi più strutture ricettive. Il consorzio dovrebbe essere composto per la maggior parte da aziende edili. L’altra torre è stata acquistata dal consorzio Bd Tower, entro l’anno partiranno già i lavori di ristrutturazione oltre a uffici e terziario ospiterà altre funzioni, attrattori quali bar, ristoranti Roof garden, piscine e palestre. Così da funzionare anche oltre gli orari tipici d’ufficio. 

Uno dei problemi del Centro direzionale, infatti, è che dopo le 17 l’area si desertifica dal punto di vista dei servizi. Insomma, il tema è che tornano gli investitori al Centro direzionale nel momento in cui sono stati accesi i riflettori su sito. Cioè da quando il governatore Vincenzo De Luca ha manifestato la volontà di trasferire il suo quartier generale dal Centro direzionale in un’area di fronte alla stessa city distante appena 200 metri depauperando il sito. Progetto che sfiora il miliardo - interamente finanziato dalla Regione - in fase di stallo perché si profila sempre di più un inutile doppione del Centro direzionale che è già pronto all’uso. Progetto bloccato in Conferenza dei servizi assieme a quello delle Fs - molto più utile alla città - che prevede l’interramento del fascio dei binari della Circumvesuviana, il terminal dei bus e una bretella che dall’uscita della A3 scavallerebbe lo snodo di via Galileo Ferraris e di corso Arnaldo Lucci tagliando e di molto il traffico che si crea in quell’area. De Luca per vedere realizzato il suo nuovo quartier generale dovrebbe ottenere un corposo aumento degli indici di fabbricabilità che il sindaco Gaetano Manfredi e la vicesindaca con delega all’Urbanistica Laura Lieto hanno al momento bloccato. Tant’è, sovrano sulla materia dell’Urbanistica è il Consiglio comunale e l’aria che tira da quelle parti è pesante. «Il progetto che non sta né in terra né in cielo e che non può esistere - racconta il capogruppo in Consiglio comunale del M5S Ciro Borriello - gli 800 milioni che servirebbero la Regione li investa sulla sanità che ha bisogno di medici altrimenti si tratterebbe di un inutile spreco di soldi pubblici al quale noi ci opporremo». E ancora: «C’è già il Centro direzionale che senso ha farne un altro?».  

Oggi - intanto - prende il via il workshop sul Centro direzionale, una tre giorni di lavori e di studio con chi già ha avuto a che fare con il rilancio di simili siti in altre parti del mondo. «È una iniziativa - spiega la vicesindaca - promossa dalla Federico II che ha chiesto e ottenuto il patrocinio del Comune, alla quale partecipano 6 docenti: di cui 3 del politecnico di Milano, uno della Iuav di Venezia - l’unica in Italia a offrire una formazione completa nelle discipline del progetto: architettura, design, urbanistica, arti visive, teatro, moda - un docente canadese e poi ci sono due colleghi dell’università federiciana». Al ciclo di studi e anche di sopralluoghi al Centro direzionale e in tutta l’area est, naturalmente partecipano la stessa Lieto, l’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza e i due presidenti delle Commissioni consiliari Urbanistica e Infrastrutture rispettivamente Massimo Pepe e Nino Simeone. La giornata di chiusura - cioè venerdì - vedrà la partecipazione anche del sindaco. 

Nella sostanza il Comune ha riunito - sotto l’ombrello della Federico II - tutte professionalità che hanno vissuto e lavorato su esperienze analoghe a quella del Centro direzionale cioè una rifunzionalizzazione di siti che non devono essere solo contenitori di uffici. «Abbiamo promosso - spiega ancora la Lieto - una iniziativa di studio che offre all’amministrazione L’iniziativa si profila come un vero e proprio think tank cioè mettere attorno allo stesso tavolo un gruppo di esperti impegnato nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi. «Contributi - conclude la vicesindaca - che porteremo nelle commissioni consiliari e in Comune. Fatto questo lavoro, in poche settimane convocheremo il tavolo per il Centro direzionale con i proprietari degli immobili e chi ci lavora». 

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Il Mattino