Napoli, da Chiaia alla villa blindata: festa segreta con 100 ospiti interrotta dai carabinieri

Napoli, da Chiaia alla villa blindata: festa segreta con 100 ospiti interrotta dai carabinieri
Non ha badato a spese e, soprattutto, non ha avuto alcuna cura per i sacrifici compiuti dalla stragrande maggioranza dei napoletani. Ha fatto le cose in grande per il suo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Non ha badato a spese e, soprattutto, non ha avuto alcuna cura per i sacrifici compiuti dalla stragrande maggioranza dei napoletani. Ha fatto le cose in grande per il suo compleanno, invitando decine di amici da Milano e da altre località del nord Italia, poi ha raccolto oltre cento persone al proprio seguito in una villa privata di Giugliano, convinto di poter eludere i dispositivi di sicurezza, ma anche le più elementari regole di civiltà in un periodo segnato dall’incubo di una terza ondata e dal coprifuoco imposto dal regime sanitario in cui è piombata la Campania. 

Eccola l’impresa di un imprenditore napoletano originario di Chiaia, nella prima notte “arancione” in Campania: conosciuto come uomo d’affari della movida di Chiaia, amico di calciatori e di gente dello spettacolo, aveva studiato tutte le mosse, nel fine settimana destinato alla celebrazione del suo compleanno. Pranzi e cene tra via Orazio e Posillipo, in ristoranti di lusso o nella sua abitazione, in attesa della grande festa. Quella del sabato notte. Una festa proibita in tutti i sensi (anche in giallo, dopo le 22 era vietato frequentare case o locali), organizzata tramite una serie di meccanismi di sicurezza: quelli che venivano dal nord hanno raggiunto la villa di Giugliano attraverso charter e navette dislocati tra piazza dei Martiri e la Riviera di Chiaia; mentre gli altri invitati hanno ricevuto la posizione della villa solo intorno alle 21 di sabato, con tanto di location inoltrata tramite Google map. 

E non è finita. Come in una sorta di setta, tutti gli invitati napoletani hanno dovuto adeguarsi a una richiesta: spedire la conferma della propria presenza indicando nome e indirizzando una fotografia agli organizzatori. Poi vigilantes e selezionatori che hanno controllato - in modo militare - le varie fasi dell’accesso degli invitati alla festa. 

LEGGI ANCHE Napoli arancione ma è assalto al lungomare 

Ma andiamo con ordine, a partire dalla fine: la notte magica dell’imprenditore si è conclusa molto prima dell’alba e in modo decisamente poco glorioso: intorno all’una, con un blitz dei carabinieri che - nel fuggi fuggi di tanti invitati - hanno elevato multe e disposto il sequestro della struttura. Ecco il bilancio dell’intervento dei militari del comando provinciale di Napoli, agli ordini del comandante Canio Giuseppe La Gala, mai come in questo periodo attento al rispetto delle regole imposte dall’emergenza sanitaria: presso una villa privata, sono state sanzionate 22 persone presenti, tra cui alcune che avevano tentato di allontanarsi, in gran parte giovani (fascia d’età 25-30 anni), molti dei quali senza mascherina, ma anche il proprietario della struttura che è stata invece sequestrata per la violazione delle norme anti Covid. Nelle prossime ore, il proprietario della villa avrà modo di replicare alle accuse e dimostrare le proprie ragioni. 

Ma erano più di cento gli ospiti della villa privata. Ragazze immagine, giovani modelli, professionisti nel campo della moda e della ristorazione, gente del bel mondo con aspirazioni patinate. Erano tutti accorsi al cospetto dell’imprenditore, senza badare alle regole imposte - non solo a Napoli - per impedire il diffondersi delle varianti. Sabato notte, il Mattino ha seguito l’operazione delle forze dell’ordine - e in particolare dei carabinieri di Giugliano - nel tentativo di contrastare la diffusione del virus. Da Chiaia, dalla zona di piazza dei Martiri, sono state notate comitive di giovani donne in tacchi alti e minigonne salire sulle navette. È da qui, dal cuore nobile di una città che cerca di sopravvivere a contagi e ristrettezze di ogni tipo, che è stato possibile arrivare in un punto strategico. Un posto prenotato è attrezzato diversi giorni prima per poter festeggiare con il botto il compleanno dell’imprenditore. Body guard, autisti, vigilanti, modelle e ragazzi immagine legati alla moda che conta (Milano e Spagna in primis, a giudicare dalla segnalazione diramata ieri dai carabinieri), e quel sistema di controlli via whatsapp a colpi di foto da visionare all’ingresso. Una brutta copia della grande bellezza cinematografica, che si è trasformata in un intervento di ordine pubblico. Ma ecco il viaggio del Mattino nella prima notte proibita della città arancione. 

La location della festa era stata studiata con ogni dovizia nei particolari: una villa nel bel mezzo del nulla, tra enormi distese di terreni da pascolo per le bufale e campi da coltivare, nessuna abitazione nei paraggi nel raggio di un chilometro. Tutto pianificato alla perfezione anche nella logistica perché per arrivare in quella struttura tra Giugliano, Parete e Ischitella non ci vuole poi molto dal centro di Napoli, poco più di mezz’ora: tangenziale, un tratto di asse mediano e poi, una volta imboccata la stessa uscita che porta al grande centro commerciale, si percorre per circa 5 chilometri la strada che arriva verso il basso Casertano. Una striscia di asfalto senza illuminazione con ai lati solo terreni agricoli, location che di notte quasi fa ricordare uno di quei film horror degli anni ’80. Su quella strada tutta dritta si arriva ad un piccolo vialetto lungo appena una decina di metri e largo meno di tre che porta alla villa tutta bianca con luci che si intravedono dalla strada solo da lontano perché nelle immediate vicinanze tutto è coperto da vegetazione con quel vialetto sovrastato da un piccolo arco di piante rampicanti. La struttura sarebbe stata perfetta anche per accorgersi di eventuali imboscate perché ha un grande ingresso a vetrata che si affaccia sulla strada principale e all’interno c’è una sorta di security per osservare i movimenti sulla strada. Gli uomini monitorano seduti su dei divanetti dietro le vetrate i movimenti che avvengono all’esterno e ogni tanto si vedono delle ragazze passare all’interno del salone d’ingresso, del resto non si arriva lì per caso, ma bisogna perfettamente conoscere dove si vuole andare. È quasi mezzanotte quando perlustriamo non senza difficoltà la zona, ad un certo punto sulla strada arriva il suono della musica da discoteca ad altissimo volume sparata dalle casse, ma solo per un attimo perché evidentemente quel “tunz tunz” si può sentire all’esterno solo se qualcuno apre qualche porta della villa. Dopo pochi secondi la musica non si sente più sparata, segno che pure per l’insonorizzazione tutto è stato studiato con cura per non destare attenzione. Dopo dieci minuti arriva un’auto nei pressi della villa, scendono dalla macchina due uomini accolti dai bodyguard ma anche da due ragazze avvenenti con cortissimi vestiti a tubino, uno nero e uno rosso, nonostante le rigide temperature delle notti di febbraio. Sembrava tutto funzionare alla perfezione, almeno fino all’arrivo delle pattuglie dei carabinieri. Fine della festa, multe e sequestro. Tutti in fuga, finisce il sogno di grandezza dell’ennesimo aspirante re della notte napoletana.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino