Non c'è pace per la seicentesca chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Dopo i problemi di staticità che, oltre trent'anni fa, ne hanno imposto la chiusura e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Fase 2 a Napoli, buio pesto per il presepe. Ferrigno: «Politica fa orecchie da mercante»
I lavori di ripristino delle facciate, che dovevano essere finanziati con parte degli introiti pubblicitari provenienti dalla vendita degli spazi sui "cartelloni" affissi sulle impalcature, sono di fatto fermi e non si sa se e quando potranno ricominciare. Il progetto, dopo anni di speculazioni e di polemiche, è di fatto miseramente naufragato lo scorso novembre dopo le accuse della Direzione Distrettuale Antimafia secondo le quali la ditta Spm - concessionaria degli spazi pubblicitari - avrebbe favorito il riciclaggio di denaro sporco da parte dei clan dei Casalesi. Da allora sono sparite le pubblicità - e i favolosi incassi - ma sono spariti anche gli operai.
Ancora peggiori, se possibile, le condizioni dei giardini esterni. L'intera area è diventata un ricovero per senza fissa dimora che, tra le erbacce alte, nascondono i loro materassi e i loro effetti personali. Nei pressi dell'obelisco di Portosalvo è stata addirittura installata una rudimentale cucina alimentata a legna utilizzata proprio dai senzatetto per cuocere i loro cibi. Non è difficile intuire i danni che potrebbe provocare un incendio scatenato da una distrazione.
«Dopo anni e anni di lavori la chiesa di Portosalvo è ancora nelle stesse condizioni di trent'anni fa - denuncia Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvo - si può dire di fatto che, nonostante i milioni di euro che sono circolati per la vendita degli spazi pubblicitari, non è stato fatto praticamente nulla. Con quella mole di denaro e con tutto il tempo trascorso avrebbero potuto praticamente edificarla da zero. E invece assistiamo alle solite speculazioni ai danni dei nostri monumenti che vengono utilizzati per le pubblicità. Da ormai diversi mesi - prosegue Pariante - il cantiere della chiesa si è trasformato in una discarica. Non sappiamo se e quando verranno portati a termine i lavori di restauro e continuiamo ad assistere al lento degrado di un importante testimonianza del passato. Pretendiamo spiegazioni dalla Curia e dalla Sovrintendenza che non possono continuare a ignorare quello che è avvenuto e avviene ogni giorno ai danni del nostro patrimonio monumentale».
Capitolo a parte per la vicina fontana della Maruzza. La storica fontana, restaurata nel 2016 grazie al progetto Monumentando, dopo poche settimane è riprecipitata nel degrado. Oggi i giardinetti sono una vera e propria giungla urbana mentre l'interno della vasca - a secco per lo storico contenzioso tra Abc e Comune di Napoli - è utilizzato occasionalmente come wc dai clochard di via Marina.
La fontana della Maruzza e la chiesa di Portosalvo si sono salvate dal devastante "risanamento" di fine ottocento ma non è detto che riescano a salvarsi dall'incuria, dalle speculazioni economiche fuorilegge e dai vandali dei giorni nostri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino