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Napoli è una delle città italiane che si contraddistinguono per l'enorme vastità del patrimonio storico-culturale legato alla presenza di centinaia, se non migliaia, di chiese. Pezzi di storia di inestimabile valore storico e artistico che, in moltissimi casi, si stanno lentamente disperdendo a causa del degrado e dell'abbandono a cui sembrano essere condannati. Tra le numerosissime chiese del centro storico semi-abbandonate - nemmeno la Curia partenopea sembra avere un censimento ben preciso delle numerosissime chiese napoletane - c'è la chiesa di San Girolamo dei Ciechi, una piccola chiesa eretta nel XVI secolo chiusa al culto da ormai diversi anni e in lento ed inesorabile disfacimento.
Poche le notizie relative alla chiesa situata a calata Santi Cosma e Damiano, a pochissimi passi dal più famoso vicolo Melofioccolo, nel quartiere Porto. Dalle pochissime notizie che è possibile rinvenire i dati certi sono relativi alla presenza, all'interno dell'edificio di culto, di opere d'arte del cinquecento e del seicento, oltre che dipinti del celebre pittore napoletano Lorenzo de Caro. La chiesa è stata spogliata di qualsiasi opera di valore e oggi solo il bellissimo portale in piperno, anch'esso in gravi condizioni di degrado, ricorda ai passanti l'antica funzione dell'edificio. Le uniche note di stretta attualità riguardano i piccoli distacchi di pezzi di intonaco che, di tanto in tanto, cedono allo scorrere dei secoli e dell'impietosa incuria dell'uomo rovinando al suolo, fortunatamente senza procurare incidenti.
A peggiorare un quadro già abbastanza desolante la presenza, intorno all'inferriata costruita ai primi del '900, di un parcheggio di scooter.
«Tra pochi giorni - ha denunciato Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli - Napoli ospiterà numerosi ospiti Unesco che, sicuramente, non avranno modo di muoversi all' interno del Sito Unesco ma resteranno chiusi in bellissime e accoglienti sale sapientemente restaurate. Eppure c'è un intero mondo di degrado e di abbandono che stride fortemente con il Patrocinio Unesco che nella targa esposta al Gesù Nuovo nel 1995 fa bella mostra di sé, all'ombra di una Guglia imbrigliata da anni e coperta di erbacce e scritte vandaliche. Questa - continua Serroni - è una delle tante chiese che rischiano di crollare nell' indifferente delle Istituzioni sua pubbliche che ecclesiastiche. Noi lanciamo un appello ai graditi ospiti del Forum: uscite per strada e toccate con mano la realtà di un Sito Unesco che chiede nell'assordante silenzio generale non vendetta ma un sos. Prima che sia troppo tardi».
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