Napoli, la chiesa di San Girolamo dei Ciechi diventa parcheggio di scooter

Solo il portale in piperno ricorda ai passanti l'antica funzione dell'edificio

La chiesa di San Girolamo dei Ciechi
La chiesa di San Girolamo dei Ciechi
di Antonio Folle
Venerdì 10 Novembre 2023, 17:00 - Ultimo agg. 11 Novembre, 07:56
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Napoli è una delle città italiane che si contraddistinguono per l'enorme vastità del patrimonio storico-culturale legato alla presenza di centinaia, se non migliaia, di chiese. Pezzi di storia di inestimabile valore storico e artistico che, in moltissimi casi, si stanno lentamente disperdendo a causa del degrado e dell'abbandono a cui sembrano essere condannati. Tra le numerosissime chiese del centro storico semi-abbandonate - nemmeno la Curia partenopea sembra avere un censimento ben preciso delle numerosissime chiese napoletane - c'è la chiesa di San Girolamo dei Ciechi, una piccola chiesa eretta nel XVI secolo chiusa al culto da ormai diversi anni e in lento ed inesorabile disfacimento.

Poche le notizie relative alla chiesa situata a calata Santi Cosma e Damiano, a pochissimi passi dal più famoso vicolo Melofioccolo, nel quartiere Porto. Dalle pochissime notizie che è possibile rinvenire i dati certi sono relativi alla presenza, all'interno dell'edificio di culto, di opere d'arte del cinquecento e del seicento, oltre che dipinti del celebre pittore napoletano Lorenzo de Caro.

La chiesa è stata spogliata di qualsiasi opera di valore e oggi solo il bellissimo portale in piperno, anch'esso in gravi condizioni di degrado, ricorda ai passanti l'antica funzione dell'edificio. Le uniche note di stretta attualità riguardano i piccoli distacchi di pezzi di intonaco che, di tanto in tanto, cedono allo scorrere dei secoli e dell'impietosa incuria dell'uomo rovinando al suolo, fortunatamente senza procurare incidenti. 

A peggiorare un quadro già abbastanza desolante la presenza, intorno all'inferriata costruita ai primi del '900, di un parcheggio di scooter. Un supremo oltraggio ad una chiesa che, un tempo, per la sua importanza e per la sua bellezza doveva essere un vero e proprio polo d'attrazione per un quartiere tra i più popolosi della capitale vicereale prima e del Regno delle Due Sicilie poi. Ignoto anche il periodo storico in cui la chiesa è stata chiusa al pubblico e al culto. Dalle pochissime informazioni che oggi è possibile reperire, però, sembra che la chiusura dell'edificio sia addirittura antecedente al funesto terremoto del 1980, che pure non pochi danni ha causato ad una struttura oggi quasi totalmente anonima, se si fa eccezione per la targa marmorea - circondata da orribili graffiti - che testimonia l'antica assegnazione all'Arciconfraternita di Santa Maria del Carmine e San Girolamo dei Ciechi. 

 

«Tra pochi giorni - ha denunciato Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli - Napoli ospiterà numerosi ospiti Unesco che, sicuramente, non avranno modo di muoversi all' interno del Sito Unesco ma resteranno chiusi in bellissime e accoglienti sale sapientemente restaurate. Eppure c'è un intero mondo di degrado e di abbandono che stride fortemente con il Patrocinio Unesco che nella targa esposta al Gesù Nuovo nel 1995 fa bella mostra di sé, all'ombra di una Guglia imbrigliata da anni e coperta di erbacce e scritte vandaliche. Questa - continua Serroni - è una delle tante chiese che rischiano di crollare nell' indifferente delle Istituzioni sua pubbliche che ecclesiastiche. Noi lanciamo un appello ai graditi ospiti del Forum: uscite per strada e toccate con mano la realtà di un Sito Unesco che chiede nell'assordante silenzio generale non vendetta ma un sos. Prima che sia troppo tardi».

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