Napoli: chiude Fiorentino, ​la storica libreria di Benedetto Croce

Pubblicò la prima edizione della raccolta di poesie di Totò, “’A livella”, nel 1964

La libreria Fiorentino
Chiude i battenti la storica libreria Fiorentino, fondata nel 1936 in calata Trinità maggiore, a due passi da piazza del Gesù. Sulla sua serranda è comparso...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Chiude i battenti la storica libreria Fiorentino, fondata nel 1936 in calata Trinità maggiore, a due passi da piazza del Gesù. Sulla sua serranda è comparso il cartello “vendesi”, e così continua la strage di librerie fa che aveva fatto di recente come ultima vittima la libreria Pironti.

Specializzata in edizioni storiche e di pregio, in stampe e libri antichi, Fiorentino ha avuto tra i suoi clienti bibliofili come Benedetto Croce, Gino Doria, Roberto Pane, Fausto Nicolini, Riccardo Ricciardi, Giovanni Spadolini.

La libreria era gestita da quasi un secolo dalla famiglia Fiorentino, che era arrivata alla terza generazione, iniziata con Fausto Fiorentino, che era anche un editore. Tra i colpacci di Fausto Fiorentino, che amava definirsi «il libraio di Croce», la prima edizione della raccolta di poesie di Totò, “’A livella”, nel 1964. Il principe De Curtis regalò i suoi versi a Fiorentino pur di vederseli stampati in una delle tipiche edizioni di valore della casa editrice napoletana allora tra le più raffinate.

Nicolini è stato un grande personaggio della Napoli del ‘900, amato dal popolo per la sua singolare abitudine di negare sconti ai clienti più abbienti e di regalare libri a chi non poteva permetterseli. Ieri come oggi, entrare nella libreria significava entrare in un piccolo regno dove ogni angolo era occupato da una chicca, da un quadro di soggetto napoletano, da un poster, da un pezzo di antiquariato. Commenta amareggiato il libraio editore Raimondo Di Maio: «Nel periplo pomeridiano che Croce compiva tutti i giorni per libri, la passeggiata consigliata anche da un medico amico si completava con una pausa dal libraio Fiorentino che disponeva di una poltrona sulla quale far riposare il filosofo. Napoli perde un altro luogo di cultura, dopo che sullo stesso marciapiede ha chiuso un’altra libreria storica, D’Auria». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino