Chiude i battenti la storica libreria Fiorentino, fondata nel 1936 in calata Trinità maggiore, a due passi da piazza del Gesù. Sulla sua serranda è comparso il cartello “vendesi”, e così continua la strage di librerie fa che aveva fatto di recente come ultima vittima la libreria Pironti.
Specializzata in edizioni storiche e di pregio, in stampe e libri antichi, Fiorentino ha avuto tra i suoi clienti bibliofili come Benedetto Croce, Gino Doria, Roberto Pane, Fausto Nicolini, Riccardo Ricciardi, Giovanni Spadolini.
La libreria era gestita da quasi un secolo dalla famiglia Fiorentino, che era arrivata alla terza generazione, iniziata con Fausto Fiorentino, che era anche un editore.
Nicolini è stato un grande personaggio della Napoli del ‘900, amato dal popolo per la sua singolare abitudine di negare sconti ai clienti più abbienti e di regalare libri a chi non poteva permetterseli. Ieri come oggi, entrare nella libreria significava entrare in un piccolo regno dove ogni angolo era occupato da una chicca, da un quadro di soggetto napoletano, da un poster, da un pezzo di antiquariato. Commenta amareggiato il libraio editore Raimondo Di Maio: «Nel periplo pomeridiano che Croce compiva tutti i giorni per libri, la passeggiata consigliata anche da un medico amico si completava con una pausa dal libraio Fiorentino che disponeva di una poltrona sulla quale far riposare il filosofo. Napoli perde un altro luogo di cultura, dopo che sullo stesso marciapiede ha chiuso un’altra libreria storica, D’Auria».