Librerie a Napoli, chiude Fiorentino a Calata Trinità: cosa sta succedendo alla piccola editoria napoletana?

La storica libreria frequentata a Benedetto Croce si aggiunge alle tante strutture indipendenti chiuse negli ultimi 10 anni in città

La storia libreria Fiorentino
La storia libreria Fiorentino
di Emanuela Di Pinto
Martedì 31 Ottobre 2023, 19:00 - Ultimo agg. 1 Novembre, 08:19
4 Minuti di Lettura

Nella cultura napoletana le librerie hanno sempre avuto un ruolo importante, o addirittura fondamentale, per quanto riguarda la diffusione del sapere. Non a caso, moltissime realtà storiche presenti in città erano frequentate da Benedetto Croce, uno dei più grandi filosofi della compagine napoletana. Con la chiusura di Fiorentino, storica libreria situata in Calata Trinità Maggiore e tantissime altre strutture indipendenti nelle zone universitarie, in città ci si è cominciati, finalmente, a domandare il motivo per cui realtà di questo tipo stanno gradualmente scomparendo sotto l'indifferenza di tutti e il silenzio delle istituzioni. Luoghi come Fiorentino, oltre ad essere un centro di cultura, erano un vero e proprio bene storico e non è stato fatto abbastanza per tutelarlo e far in modo che potesse conservare la storia della città che, ovviamente, è passata anche attraverso la sua letteratura.

I numeri non sono in alcun modo rassicuranti. Secondo alcune ricerche a Napoli sarebbero state chiuse 10 librerie storiche in 10 anni, confermando un trend negativo che non sta coinvolgendo solo il capoluogo campano ma la maggior parte delle grandi città nel sud Italia. Nonostante la denuncia dell' Associazione Librai Italiani di Napoli, l'escalation non sembra volersi fermare in alcun modo e il futuro dell'editoria in città rimane ancora molto incerto e legato ai megastore delle grandi major (Feltrinelli, Mondadori). Tra i tanti fattori che hanno portato ad un epilogo così malinconico, c'è l'elemento distribuzione. Sono ormai anni che le case editrici “favoriscono” la vendita di libri in e-commerce rispetto alle librerie indipendenti. Questa scelta influenza in maniera indiretta anche i consumatori. La possibilità di avere il proprio acquisto tra le mani in un paio di giorni, come promesso dalle vendite e-commerce, batte l'ipotetica attesa che porterebbe il doversi rivolgere ad una libreria e dover aspettare che il libro arrivi in struttura. Insomma, un cortocircuito che non favorisce in alcun modo la distribuzione one to one

A questo si aggiunge anche il crollo di lettori avvenuto negli ultimi anni su scala nazionale. Nonostante ciò il mercato tiene ancora, soprattutto grazie a grandi manifestazioni come Il Salone del Libro di Torino, Più libri più liberi a Roma e Napoli Città Libro nel quale gli editori hanno la possibilità di proporre le proprie offerte. La diminuzione dei lettori, soprattutto tra le nuove generazioni, non ha inficiato in alcun modo sul numero di libri venduti. Il +17% di vendite rispetto al 2019 e il complessivo acquisto nei primi quattro mesi del 2023 di 31,2 milioni di libri, potrebbero ingannare su ciò che sta realmente succedendo. Negli ultimi anni, infatti, si sta andando verso una vera e propria svalutazione del libro. Dal punto di vista economico, nonostante se ne aumenti la vendita, continua a diminuirne il valore del libro e quindi, di conseguenza, piccole librerie vanno a perderci nei loro guadagni. Nel dramma della chiusura delle strutture indipendenti in città coesistono due elementi che potrebbero essere “risolti” solo con un fattivo e necessario intervento delle istituzioni: la distribuzione che favorisce sempre di più l'online e le grandi catene e la diminuzione, sempre maggiore, del valore del libro come prodotto economico. 

Video

Quello che si è verificato a Napoli è una selezione naturale che non valuta in alcun modo l'importanza che alcune librerie indipendenti hanno per la storia della città e della sua memoria storica. Negli ultimi anni, infatti, più di 10 librerie indipendenti hanno chiuso i battenti per cause economiche: Guida Merliani a Port’Alba, Loffredo e Ferraro (che hanno chiuso anche la loro attività da editori), Marotta e De Perro vicino al Pan, Guida Mario di piazza dei Martiri, L’Internazionale, la Scientifica a Corso Umberto I, la Libreria dello Stato sulla trafficatissima via Chaia. In tutti i casi si parla di realtà indipendenti che erano dei punti di riferimento per la cultura territoriale e per la vita universitaria.

La chiusura di Fiorentino, la storica libreria frequentata da Benedetto Croce, non fa altro che aumentare ancor di più quel senso di malinconia legato alla perdita di un elemento di memoria storica di Napoli e della sua eredità letteraria. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA