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Pezzi di bare che spuntano dal terreno, croci divelte, lapidi spaccate e aree calpestabili che somigliano a veri e propri percorsi di guerra. Questa è l'attuale condizione del cimitero di Miano, un cimitero balzato più volte agli onori delle cronache negli ultimi anni per il suo vergognoso stato di degrado. Da diverse settimane i cittadini che frequentano l'area cimiteriale avevano chiesto a gran voce un intervento di diserbo per raggiungere alcune sepolture che erano di fatto rese inaccessibili da una vera e propria selva che stava crescendo indisturbata. Dopo le numerose lagnanze dei cittadini è finalmente arrivato il tanto sperato intervento, ma a giudicare dal risultato molti, paradossalmente, avrebbero preferito lasciare le cose come stavano.
«Il degrado del cimitero di Miano - denuncia Alfredo Di Domenico - ha raggiunto un livello inaccettabile, indegno di una città che si dice civile. Il taglio delle erbacce ha evidenziato ancora di più lo stato di abbandono di un posto sacro per i cittadini dell'area nord della città.
Il cimitero di Miano è solo la punta di un iceberg fatto di continue denunce dei cittadini per lo stato di degrado dei cimiteri cittadini. Impossibile, da questo punto di vista, non sottolineare che il degrado e l'abbandono non risparmiano nemmeno il cimitero di Poggioreale, uno dei cimiteri monumentali più grandi d'Europa. E a nulla sono valse le continue promesse di interventi di recupero e di decoro fatte ai cittadini che chiedevano più rispetto per i morti.
Se è vero che il grado di civilità di un popolo si misura dal modo in cui custodisce le spoglie mortali dei propri cari, a Napoli sembra esserci ancora molto da fare per arrivare ad una vera condizione di civilità. Tra le tante "gatte da pelare" che l'amministrazione comunale targata de Magistris lascerà ai suoi successori, uno dei problemi più importanti e urgenti da affrontare sarà proprio la riqualificazione delle aree cimiteriali che oggi appaiono indegne della terza città d'Italia.
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