Napoli, spuntano manifesti contro de Magistris al cimitero di Poggioreale

Napoli, spuntano manifesti contro de Magistris al cimitero di Poggioreale
Manifesti polemici, contro il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e la sua amministrazione comunale, sono stati affissi da ignoti su alcune cappelle e manufatti, nel cimitero di...

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Manifesti polemici, contro il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e la sua amministrazione comunale, sono stati affissi da ignoti su alcune cappelle e manufatti, nel cimitero di Poggioreale, acquisiti dal Comune di Napoli. A rendere noto l'episodio è l'associazione «Tutela del sepolcro gentilizio» costituita dagli ex proprietari delle cappelle i quali non possono più accedere ai manufatti funebri dove giacciono i resti dei loro cari.


Nella nota gli ex proprietari si dicono estranei ai fatti. «Quanto accaduto è probabilmente frutto del clima pesante che si respira in queste ore. Negli scorsi giorni (il 28 febbraio) il comitato ha partecipato a un incontro con tutte le forze politiche comunali e tutti i consiglieri di qualsiasi schieramento hanno perorato la nostra causa. Ad oggi però, l'assessore ai Cimiteri Alessandra Sardu continua a ignorare questa richiesta. Ad oggi non conosciamo ancora la reale posizione del Comune».

I membri del comitato chiedono che sia ristabilita la legalità, ma senza che venga calpestato il loro diritto al culto dei morti. «I manufatti in questione, - è scritto ancora nella nota dell'associazione - al centro di un processo per compravendita illegale, sono stati regolarmente acquistati con autorizzazioni e certificazioni anche da parte del Comune di Napoli. Oltre a essere cornuti siamo pure mazziati dalla stessa amministrazione rea di non aver vigilato. La nostra battaglia non si fermerà finché non verranno riconosciute anche le nostre ragioni: chiediamo di poter accedere liberamente alle cappelle senza vincoli e catenacci, poter liberamente piangere i nostri cari, e far ripartire il dialogo partendo dal presupposto che non siamo criminali ma siamo parte lesa, sicuramente più lesa del Comune di Napoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino