Città d'arte, Napoli prima su TikTok: oltre 17 miliardi di visualizzazioni

Al secondo posto Roma, terza Milano. Su Instagram Partenope medaglia di bronzo

L'assalto dei turisti a Napoli
Napoli padroneggia sui social. Detiene la corona di visualizzazioni su Tik tok e la medaglia di bronzo su Instagram. È una città da “trend topic”, ovvero...

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Napoli padroneggia sui social. Detiene la corona di visualizzazioni su Tik tok e la medaglia di bronzo su Instagram. È una città da “trend topic”, ovvero “di tendenza”. È tra le città d’arte più “virali” nella nuova frontiera del turismo culturale. I dati, che emergono da una ricerca effettuata per la “Fondazione città identitarie”, stabiliscono infatti come uno dei principali traini dell’industria turistica globale sia proprio la cultura. Secondo il portale “GlobeNewswire” il settore raggiungerà i 12 miliardi di dollari di fatturato entro il 2028 in tutta Europa, dopo aver sfiorato i 5 miliardi nel 2021. 



Da un focus sulle città d’arte italiane appare evidente come Napoli confermi il suo momento d’oro in chiave turistica. Una fotografia che in chiave moderna dimostra un predominio social: su Instagram il capoluogo campano può contare 21 milioni di contenuti, grazie all’hashtag #napoli; anticipata soltanto da Milano, che conta circa 39 milioni di contenuti e Roma con 36 milioni di post pubblicati. Fuori dal podio Firenze con 12 milioni di contenuti e Venezia con quasi 11 milioni. Ma i Tik toker preferiscono Napoli, al primo posto con 17 miliardi di views, poi Roma con 11 miliardi e Milano con 7,5 miliardi. Una classifica a specchio, dove però non cambia la situazione di Firenze, che conta un miliardo di visualizzazioni e Venezia con circa 980 milioni. 

«Non è un caso che il nostro Paese sia una delle eccellenze in termini di turismo culturale» afferma Edoardo Sylos Labini, presidente della “Fondazione città identitarie” e ideatore del movimento “Cultura identità”. «L’Italia è un polo di ricchezza sia in termini naturali sia artistici che, però, vanno promossi al meglio - aggiunge Labini - per farlo è fondamentale ripartire dai borghi. In quanto fondazione e realtà fortemente radicata sul territorio, grazie all’adesione dei quasi 8mila comuni italiani, promuoviamo la storia, l’arte e la cultura del made in Italy; con un linguaggio contemporaneo, applicato a un circuito di eventi e festival, raccontiamo l’Italia più piccola, quella più bella, che a oggi rappresenta circa il 70 percento dello Stato». 

La previsione di fatturato entro il 2028 del turismo culturale è di 12 miliardi, con Italia e Germania che trainano il mercato. Il Vecchio continente genera la metà delle entrate totali grazie alla presenza sul territorio di musei, borghi e attrazioni uniche. In particolare lo Stivale punta alla valorizzazione delle bellezze del patrimonio culturale con attività mirate ed efficaci come i festival, i premi e le iniziative didattiche. E ritorna il dibattito - in chiave locale - lanciato da Il Mattino giorni fa, rispetto all’importanza dei grandi eventi per attrarre ancora di più i turisti all’ombra del Vesuvio. Le idee da poter mettere in campo sono tante. Basti pensare ad alcuni spunti che nascono proprio dallo studio. In Germania, per esempio, i musei della cittadina di Bamberga, al nord della Baviera, organizzano corsi di cucina ed eventi gastronomici all’interno delle storiche strutture per avvicinare locali e turisti alla propria storia e bellezza culturale. 

Outlook Traveller ha realizzato, infine, un approfondimento con alcune delle migliori attrazioni nazionali, tra cui la città di Brema, arricchita dalla presenza di innumerevoli edifici dai tratti rinascimentali; Amburgo, influenzata dalla corrente Art Nuoveau; le opere del Tebel Art Park di Berlino e il Music Festival di Dresda con una serie di appuntamenti orchestrali, balletti ed esibizioni jazz. A Napoli non manca nulla, dal punto di vista artistico a quello culinario, per ribaltare anche questo tipo di classifica. Panorami mozzafiato, lungomare, Castel dell’Ovo, Maschio Angioino, tutta la parte del centro antico: le chiese, i musei, i locali e i ristoranti. Il giusto mix, che andrebbe soltanto messo a sistema. 

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Il Mattino