Più di 13mila domande per 169 posti a tempo determinato al Comune di Napoli, a caccia di personale per gestire le pratiche del Reddito di Inclusione (Rei), perché...
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I RITARDI
Un concorsone flop, partito già male, probabilmente poco appetibile, considerando i ritardi con cui è partito, e le prospettive aperte dal dibattito sul Reddito di Cittadinanza, rispetto a quello di inclusione. I vincitori del concorso comunale per il Rei, infatti, avrebbero dovuto prendere servizio già a gennaio di quest’anno, ma per una lunga serie di vicissitudini il bando è partito solo a giugno. «Anche se con ritardo - commenta Agostino Anselmi (Cisl Fp) - è importante che si possa finalmente partire con i candidati che hanno vinto la selezione in modo da far decollare il Rei. In questo modo, si dà occupazione a tanti giovani preparati. Auspicando che, come assicurato dall’amministrazione, a breve possa partire anche il bando per i posti ancora vacanti». Enorme anche il numero delle famiglie che i nuovi arrivati dovranno prendere in carico, affiancandosi al personale comunale: 20.681 famiglie divise in tutte le Municipalità. «Dalle domande presentate dai cittadini per il Rei – conclude Anselmi – emerge come la gran parte sia connotata più da un bisogno lavorativo, che non dal disagio sociale. Per questo sono stati investiti maggiormente i Centri per l’Impiego».
I DATI
Impressionanti, intanto, i numeri del concorso al Comune, a cominciare dalla valanga di domande piovuta a giugno (13.268) per aspirare al posto pubblico, anche se a tempo determinato. Una cifra che aveva sorpreso anche l’amministrazione, che appunto ha dovuto fare una prima cernita sulla base dei titoli. Sono stati ammessi al concorso, alla fine, 1.704 candidati. Le prove si sono tenute al Palapartenope da martedì a giovedì scorsi. Ma a dispetto della grande richiesta, alla fine, al test si sono presentati in pochi. Per gli amministrativi (37 posti), ad esempio, erano stati ammessi alla selezione in 378. Ne sono venuti 72 e solo 8 sono risultati idonei, lasciando vuoti 29 posti. Male anche gli educatori (50 posti): 503 ammessi, 166 presenti, solo 12 idonei. Vacanti 38 posti. Ecatombe per gli informatici (7 posti): 70 ammessi, 15 presenti, 0 idonei. Sono andate bene, invece, le selezioni per psicologi (part time 50%) e assistenti sociali. In entrambi i casi sono stati coperti tutti i posti a disposizione (rispettivamente 21 e 54, con in più 110 idonei in lista di attesa). Buona anche la partecipazione 109 partecipanti psicologi su 210 ammessi, 245 assistenti sociali su 543 ammessi.
I TEST
Ma erano davvero così difficili le domande d’esame? Secondo i candidati, che hanno avuto pochi mesi a disposizione per prepararsi sulle simulazioni, sì. Tra gli argomenti per gli informatici, quelli teorici, come le “Mappe di Karnaugh”, da primo anno di università, ma anche il significato del termine “phishing” o “che cos’è il Reddito di Inclusione?”. Tra le domande per gli educatori, “Cos’è la personalità? Qual è il ruolo della scuola nello sviluppo di un bambino? La differenza di pensiero tra Freud e Jung”. Per gli amministrativi, «com’è regolata la durata del consiglio comunale? Davanti a chi giura il sindaco prima di assumere le funzioni e quanti consiglieri servono per presentare la sfiducia».
Cosa succede ora? Il Comune provvederà fin da subito a inserire i candidati vincitori nelle rispettive postazioni, distribuendoli tra le Municipalità, per cominciare a lavorare le pratiche. Per i tre profili non coperti del tutto, invece, si procederà a un nuovo bando a breve. Anche se i tempi sono ancora da definire. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino