Napoli, i rientranti dall'estero: «Noi tornati tra caos e flop controlli»

Napoli, i rientranti dall'estero: «Noi tornati tra caos e flop controlli»
È già in vigore l'ordinanza regionale che prevede una multa da 1000 euro per chi non segnala alla Asl di competenza il rientro in Campania dall'estero, ma la...

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È già in vigore l'ordinanza regionale che prevede una multa da 1000 euro per chi non segnala alla Asl di competenza il rientro in Campania dall'estero, ma la disinformazione è tanta nella zona degli arrivi all'aeroporto di Capodichino. Sono trascorse 48 ore dalla firma di Vincenzo De Luca sul provvedimento anti-Covid - che prevede, inoltre, l'obbligo di quarantena per due settimane fino all'esito del tampone - e sono pochi i passeggeri che sanno di essere a rischio sanzione: «Non sapevo nulla - sospira, come tanti, la signora Assunta Martucci, di rientro da Nizza, in attesa del taxi - Ora avviso subito mio figlio e gli dico di provvedere». Alla disinformazione si aggiungono poi i problemi logistici dei lavoratori o «dei rientranti che hanno prenotato altri voli nei prossimi giorni», spiegano gli airport duty manager.


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GLI ARRIVI
La voglia di parlare non è tanta, agli arrivi. Tra le 12 e le 17,40 di ieri sono stati 16 su 24 i voli in arrivo a Napoli dall'estero. In totale sono passate per lo scalo 6mila persone. Ieri c'erano complessivamente 81 voli tra partenze e arrivi, rispetto ai 106 dello scorso anno. Di questi cinque provenivano dalla Grecia, tre dalla Spagna, due da Malta e uno dalla Croazia. «Ci hanno controllato con il termoscanner quando abbiamo fatto scalo a Budapest - dice Antonio Manco, di ritorno con la moglie dalla Germania - Non eravamo partiti in vacanza, ma per nostro figlio che è stato male. Quando siamo scesi dall'aereo le forze dell'ordine ci hanno chiesto se era già arrivato il volo dalla Grecia, hanno risposto di sì».

«Se c'è un decreto sarebbe opportuno anche che ci fosse più chiarezza, è grave - aggiunge la figlia, Francesca Manco - Ieri ho mandato ai miei genitori il decreto che prevede quarantena e tamponi, siamo preoccupatissimi». Tanti non sanno dell'ordinanza emanata dal presidente di Palazzo Santa Lucia la sera del 12 agosto dopo l'escalation di contagi di importazione. «Da Nizza ci hanno controllato i passaporti per tre volte - racconta Beniamino Buondonno, che sta cercando informazioni sul provvedimento - e ai varchi ci hanno misurato la febbre».

LE NORME
C'è un giorno di tempo dal rientro per contattare la Asl: «Fatte salve tutte le disposizioni nazionali e regionali in tema di rientri dai Paesi extra Schengen - recita infatti l'ordinanza regionale 68 - e da quelli individuati, dai competenti organi statali, come a maggior rischio, ai sensi del Dpcm del 7 agosto 2020 e dell'Ordinanza del ministro della Salute del 12 agosto, a tutti i cittadini residenti in Campania che - fino al 31 agosto 2020 - facciano rientro da vacanze dall'estero, con tratte dirette o attraverso scali o soste intermedie nel territorio nazionale, e fatto obbligo di segnalarsi entro 24 ore dal rientro al competente Dipartimento di prevenzione della Asl al fine della somministrazione di test sierologico e/o tampone e del monitoraggio della relativa situazione epidemiologica. È fatto altresì obbligo di osservare l'isolamento domiciliare fiduciario per 14 giorni dal rientro, nelle more dell'esito delle indagini di laboratorio. Il regime di isolamento domiciliare fiduciario viene meno all'atto dell'eventuale esito negativo degli esami».

IL CAOS
Sono pochi ad atterrare con le idee chiare sulle nuove regole, insomma. Le misure di sicurezza prese da Gesac all'interno dell'aeroporto non mancano, ma non riguardano l'ultimo provvedimento di Palazzo Santa Lucia, la cui responsabilità è individuale. All'esterno, a ridosso dell'area degli arrivi, la struttura di isolamento montata agli arrivi per passeggeri con la febbre alta è vuota e nessuno la usa «da almeno un mese e mezzo», raccontano alcuni lavoratori. E i paradossi sono dietro l'angolo. «Veniamo da Monaco di Baviera - spiegano Gaetano Passananti ed Eleonora Ferraro - Ci siamo informati, e avendo la residenza in Germania da 8 anni non abbiamo obblighi. Ci hanno controllato la febbre con il termoscanner». Sono tanti, tantissimi, i turisti e gli italiani non toccati dall'ordinanza. E poi ci sono i problemi organizzativi di chi, appena rientrato dall'estero, «ha prenotato le vacanze e non sa come organizzarsi per aspettare l'esito del tampone», spiegano gli airport duty manager.


A queste difficoltà, cui si legano ipotesi di viaggi annullati ed eventuali richieste di rimborsi, si aggiungono quelle dei lavoratori sugli obblighi di quarantena: «Sono appena tornato a Napoli da Palma di Maiorca - racconta Riccardo Pinelli - E a breve torno lì, tra poche ore. Sono nel settore del trasporto macchine tra Napoli e la Spagna, e volo spesso per lavoro. Nelle settimane scorse erano tanti i fogli da compilare per il Covid, oggi meno». «Io sono di Napoli - spiega Vittorio Calignano, lottatore di Mma (arti marziali miste), appena atterrato in città con la sua graziosa famiglia al seguito - ma vengo da Manchester. Non sono informato sulla quarantena. In Inghilterra si rispetta la distanza di due metri più che qui. Da quello che ho potuto vedere, nel Regno Unito la situazione è più tranquilla».
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Il Mattino