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Sono accusati di avere promesso e poi agevolato, in cambio di mazzette, alcuni partecipanti ai concorsi per il reclutamento nei corpi delle Forze armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica militare) e nella Polizia penitenziaria a superare le prove psico-attitudinali.
La Polizia penitenziaria ha eseguito 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati accusati dalla Procura di Napoli di corruzione.
Dall'attività investigativa del Nic della Polizia penitenziaria, coordinata dalla Procura di Napoli, è emerso che in quattro occasioni, tra il gennaio e il giugno di quest'anno (l'8 gennaio, il 12 febbraio, l'8 maggio e il 21 giugno) l' exagente ha presentato alla scuola di formazione attestati negativi di un laboratorio di analisi della provincia di Avellino che erano stati modificati. Negli atti dell'indagine figurano diverse intercettazioni telefoniche e il gip di Napoli Federica Colucci sottolinea, nell'ordinanza di custodia cautelare, l' «estrema gravità del reato contestato» ai tre indagati (falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e Falsità materiale commessa dal privato reiterate e in concorso). Per il giudice, «ciò che è più grave è la reiterazione della falsificazione in un breve lasso temporale e la gratuità di tale condotta». Se la candidata «fosse risultata positiva al test, la sua assenza al corso sarebbe stata pienamente giustificata», sottolinea il giudice. Gli indagati «non hanno esitato a falsificare la negatività al Covid accettando il rischio che la candidata, pur positiva, frequentasse il corso di formazione presso la scuola di Portici, dove avrebbe potuto infettare numerose persone», rimarca il gip di Napoli Federica Colucci nell'ordinanza di custodia cautelare.
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Il Mattino