Sono accusati di avere promesso e poi agevolato, in cambio di mazzette, alcuni partecipanti ai concorsi per il reclutamento nei corpi delle Forze armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica militare) e nella Polizia penitenziaria a superare le prove psico-attitudinali.
La Polizia penitenziaria ha eseguito 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati accusati dalla Procura di Napoli di corruzione. Le indagini hanno consentito di fare luce su una serie di episodi che hanno visto protagonisti, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021, due agenti della Penitenziaria, già in carcere.
Dall'attività investigativa del Nic della Polizia penitenziaria, coordinata dalla Procura di Napoli, è emerso che in quattro occasioni, tra il gennaio e il giugno di quest'anno (l'8 gennaio, il 12 febbraio, l'8 maggio e il 21 giugno) l' exagente ha presentato alla scuola di formazione attestati negativi di un laboratorio di analisi della provincia di Avellino che erano stati modificati. Negli atti dell'indagine figurano diverse intercettazioni telefoniche e il gip di Napoli Federica Colucci sottolinea, nell'ordinanza di custodia cautelare, l' «estrema gravità del reato contestato» ai tre indagati (falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e Falsità materiale commessa dal privato reiterate e in concorso).