Due miliardi e 200 milioni di euro di possibile ulteriore disavanzo per il Comune di Napoli nel biennio 2015-2016. È questa l'immensa cifra che emerge all'esito...
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La Corte dei Conti punta il dito sulla legittimità della delibera di rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario, approvata lo scorso settembre, e sulle anticipazioni di liquidità che il Municipio ha incassato dal governo nel corso degli anni, attraverso i fondi di rotazione e i decreti sblocca-crediti per le imprese, che sarebbero state contabilizzate male in bilancio. Più tecnicamente, scrive il magistrato istruttore Francesco Sucameli nella relazione conclusiva, «l'erogazione finanziaria della Cassa Depositi e Prestiti si è trasformata di fatto in un mutuo che ha ampliato la capacità di spesa dell'ente, in violazione dei basilari principi della giurisprudenza.
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Il Mattino