Napoli, malati Covid derubati in ospedale: via cellulari e oggetti di valore

Napoli, malati Covid derubati in ospedale: via cellulari e oggetti di valore
Rubano cellulari ed oggetti di valore ai malati dei reparti Covid. L’ultimo vergognoso episodio del disastroso periodo della pandemia è avvenuto all’ospedale...

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Rubano cellulari ed oggetti di valore ai malati dei reparti Covid. L’ultimo vergognoso episodio del disastroso periodo della pandemia è avvenuto all’ospedale Vecchio Pellegrini. Lo scorso venerdì una signora anziana, malata di Covid nei reparti dell’antico nosocomio partenopeo, denuncia il furto del suo cellulare. I ladri? Al momento ignoti, ma i riflettori sono puntati sugli addetti di una società privata di autoambulanze. Circostanza aggravata dal fatto che all’interno dei reparti Covid addetti di società esterne non potrebbero neppure avere accesso a causa delle rigide restrizioni anticontagio. Atti di indecente sciacallaggio posti in essere non solo contro dei malati allettati, ma soprattutto dei pazienti affetti da Covid che hanno proprio nei loro telefoni cellulari l’unico mezzo di contatto con il mondo esterno, familiari e amici. Quando sono però arrivati i carabinieri al Vecchio Pellegrini non hanno ritrovato la refurtiva e quindi l’autore del furto non è stato denunciato, nonostante i sospetti.

L’ultimo atto, di una lunga scia di casi, è avvenuto due giorni fa al Vecchio Pellegrini. La signora affetta da Covid denuncia la sparizione del suo cellulare, interviene una delle guardie giurate dell’ospedale che mette in stato di fermo un addetto delle autoambulanze private, quando arrivano i carabinieri però la refurtiva non viene ritrovata. Coraggioso il vigilante del nosocomio, già in passato minacciato persino di morte dagli addetti di quella società di ambulanze che in ospedale, ai tempi del Covid, neppure potrebbero entrarci. Forse stavolta i sospetti erano infondati o forse l’uomo è riuscito è riuscito a disfarsi per tempo di quanto aveva sottratto alla signora anziana, ma intanto in ospedale fanno sapere che, a prescindere da qualsiasi reato, gli addetti della ambulanze private non possono trovarsi all’interno dei reparti. «Se lo fanno - spiegano - è perché, al di là di possibili furti che già sono stati segnalati, sono lì per procurarsi altri clienti nonostante il loro servizio di autoambulanze sia dedicato solo a chi è iscritto alla loro associazione. Invece fanno le corse per procurarsi altri clienti mettendo a disposizione i loro mezzi». Abusi su abusi che vengono perpetrati da anni nonostante le continue denunce.

Della vicenda di venerdì è stato subito informato il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, dal responsabile delle guardie giurate del Vecchio Pellegrini. È stata predisposta una relazione sull’accaduto e sarà avviata un’indagine interna per accertare i fatti. Al momento si sa soltanto che non è stata ritrovata la refurtiva e che il presunto autore del furto sia stato prontamente allontanato dai vigilantes. Ma è la lunga sequela di furti a danno dei malati nei reparti Covid che spaventa perché avvengono in più ospedali e non soltanto nell’ospedale della Pignasecca. Dietro questi episodi c’è una lunga scia di minacce e sopraffazioni con addetti di alcune società di ambulanze legate a doppio filo anche con la malavita organizzata come documentato da più inchieste e condanne eseguite negli ultimi anni. 

«Sono centinaia le segnalazioni - spiega il consigliere dei Verdi Francesco Borrelli, anche lui allertato per l’episodio del Vecchio Pellegrini - che ci sono arrivate da quando c’è l’emergenza Covid di furti negli ospedali. Un fenomeno non nuovo che ha assunto delle dimensioni disumane nell’ultimo periodo». Non solo furti di cellulari, indispensabili per comunicare ai malati isolati nei reparti speciali. «In alcuni casi - fa notare Borrelli - ci hanno segnalato anche furti di fedi, bracciali e collane. Spesso abbiamo segnalato la presenza di persone estranee agli ospedali nei reparti. Serve tolleranza zero contro questi esseri spregevoli». 

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Il Mattino