L'Azienda sanitaria Napoli 1 ha istituito un apposito ufficio per offrire assistenza alle 21 famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni, in seguito alla...
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Il nosocomio, è stato deciso ieri, chiude per pericolo crolli; sono stati spostati nell'Ospedale del Mare i reparti di Chirurgia, Urologia, Medicina e Rianimazione con i loro 23 pazienti. Evacuata tutta l'ala del complesso in cui hanno sede la chiesa (del 1530), la storica farmacia e alcuni uffici. L'obiettivo, fanno sapere dall'Asl, è quello di risolvere in tempi brevi l'emergenza abitativa utilizzando il patrimonio immobiliare dell'Asl Napoli 1 Centro. A disposizione dei cittadini è stato predisposto anche un team di assistenti sociali e psicologi messi a disposizione dell'Azienda sanitaria locale.
La cabina di regia, presieduta dal commissario straordinario dell'Asl, Ciro Verdoliva, sta predisponendo le misure sia per la salvaguardia dei beni artistici che per la messa in sicurezza del Complesso. Sulla questione è stata convocata, per martedì prossimo, una riunione interistituzionale. «Ogni emergenza - spiega Verdoliva - richiede una gestione tempestiva ed efficace. Un manager ha il dovere di governare ogni possibile intoppo, trovando soluzioni rapide e opportune. Assumendo le responsabilità in prima persona. Per questo ho scelto di essere presente sui luoghi sin dai primi istanti e coordinare la cabina di regia in prima persona, informando costantemente il Presidente De Luca. Sono certo che da questa crisi possa partire la rinascita di un complesso monumentale che merita tutto il nostro impegno e che non ha eguali in Europa».
Nella giornata di ieri si è provveduto al trasferimento dei pazienti e degli operatori sanitari, così da garantire la continuità dell'attività all'ospedale del Mare.
La decisione del commissario straordinario arriva a distanza di due settimane dal cedimento che il 24 marzo scorso ha interessato la volta a sostegno del pavimento della chiesa Cinquecentesca di Santa Maria del Popolo degli Incurabili sita all'interno del complesso monumentale che ospita anche l'antico ospedale. E due giorni dopo la relazione del Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura dell'Università Federico II di Napoli in cui si evidenzia che «i quadri fessurativi emersi possono provocare collassi improvvisi di solai e volte non necessariamente collegabili ai carichi verticali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino