Era nell'aria l'Aventino delle opposizioni, del resto lo stesso presidente del Consiglio comunale Alessandro Fucito aveva scritto a sindaco e giunta chiedendo di non...
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Prima di approfondire è utile tornare ancora sullo scontro in atto. In una nota congiunta tutte le opposizioni Pd, M5S, Forza Italia, Fdi, Prima Napoli, La Città e Napoli Popolare hanno sottolineato con fermezza la loro scelta: «Abbiamo abbandonato i lavori del Consiglio comunale - si legge nella nota - perché il sindaco e la giunta hanno di fatto commissariato il Consiglio comunale, esautorando gli eletti del popolo delle prerogative attribuite loro. Propinare all'Aula una sfilza di delibere già adottate in giunta con i poteri del Consiglio, di fatto un vero e proprio bilancio di assestamento mascherato, senza possibilità di poterle discutere o emendare, toglie il ruolo di indirizzo e controllo ai consiglieri e annulla la partecipazione democratica all'interno delle istituzioni comunali».
Il sindaco de Magistris non ci sta. Fa un garbato richiamo anche alla sua maggioranza e promette che la musica cambierà: «Alcuni toni usati non li ho condivisi così come l'uscita dall'aula - spiega l'ex pm - trovo invece utile lavorare tutti insieme, a iniziare da me perché si possa creare un miglior clima tra maggioranza e opposizioni. L'anno nuovo deve cominciare con un metodo migliore e più proficuo». E qui arriva l'appello alle opposizioni e il richiamo alla maggioranza: «Le commissioni devono lavorare meglio, la maggioranza deve dialogare di più - il riferimento è all'abbandono della presidenza di una commissione dell'arancione Cecere perché non era presente la sua maggioranza e i lavori si sono bloccati - e le opposizioni devono dare un contributo alla città senza pensare di essere sempre in campagna elettorale». Quindi il sindaco conclude: «Io mi impegnerò perché ciò avvenga, per il resto abbiamo approvato delibere importanti nell'interesse della città. Il Consiglio comunale è il luogo del confronto e della rappresentanza di tutta la città ma è importante anche che il Consiglio produca atti e delibere utili alla città». Quanto agli atti approvati, da sottolineare - fra gli altri - il recupero di sei milioni dalla rinegoziazione di un prestito con la Cassa depositi e prestiti, subito investiti su spese già effettuate per sanare debiti fuori bilancio; l'accesso a un bando del governo per quasi un milione per il piano antisismico. Si misureranno gli impatti delle onde del terremoto e in questo modo si verificheranno quali sono gli edifici più a rischio. Rinviata, invece, in attesa del ritorno delle opposizioni - nella sostanza una mano tesa concreta - la delibera sul Reddito di inclusione attiva, fondi dello Stato per 17 milioni, con i quali si potranno fare assunzioni e assistere circa 3mila persone in difficoltà.
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Il Mattino