Degrado e abbandono nel cuore del patrimonio aragonese della città di Napoli. E’ un colpo inferto all’arte e alla cultura, lo scenario fatiscente che circonda e...
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Nel 2015, il progetto "Monumentando", che affidava ai privati la ristrutturazione di oltre 20 monumenti cittadini in cambio di un allestimento di spazi pubblicitari, prese in carico le torri di via Marina sottoponendole a pulizia interna e un’azione di restauro che però fu portata a termine solo per la Torre Spinelli mentre la Brava, a distanza di 5 anni, è ancora ingabbiata con le pietre che giacciono a pochi passi dalle impalcature a vista. «L’abbandono non riguarda solo le testimonianze della cinta muraria aragonese ma tutto il quartiere che, ancora di più con la pandemia, è stato lasciato allo sbando senza interventi manutentivi del verde e degli spazi urbani che in molte aree sono urgenti» aggiunge Brandolini.
«Sono saltate le programmazioni di disinfezioni per le blatte, ci è stato chiuso un servizio anagrafe e quello che i cittadini chiedono è maggiore attenzione istituzionale per un quartiere ad alta densità di popolazione e con un gran valore storico e artistico dovuto alla presenza di numerosi monumenti» tuona il consigliere. Da qualche settimana, le aree intorno alle Torri, sono tornate ad essere un rifugio per i clochard che, soprattutto adesso, corrono un alto rischio igienico sanitario amplificato dall’emergenza Covid, ribadisce Brandolini, membro della commissione Ambiente e vice presidente della commissione Trasparenza della municipalità che chiede all’amministrazione comunale «interventi ad horas per il quartiere». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino