Napoli, demolite le due ville dei Camaldolilli dopo la guerriglia gli abbattimenti

Napoli, demolite le due ville dei Camaldolilli dopo la guerriglia gli abbattimenti
Le ruspe sono entrate in azione senza clamore, stavolta, le due villette di via Camaldolilli per le quali alla fine di novembre si scatenò la guerriglia, sono state...

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Le ruspe sono entrate in azione senza clamore, stavolta, le due villette di via Camaldolilli per le quali alla fine di novembre si scatenò la guerriglia, sono state abbattute: l'ordine della Procura Generale è stato rispettato.


Il risultato finale lo vedete nella foto pubblicata al centro di questa pagina, i momenti di tensione, disperazione e rabbia che l'hanno preceduto li avete conosciuti nei racconti di fine novembre. L'avvenuto abbattimento è stato comunicato ufficialmente ieri con uno scarno comunicato da parte della questura di Napoli: «Nella giornata di ieri (cioè lunedì) sono state completate, senza problematiche di ordine pubblico, le operazioni di abbattimento di due ville abusive in via Camaldolilli, già sgomberate lo scorso mese di novembre».
 
Le persone che abitavano in quelle villette e che erano già state sgomberate, avevano anche provato a lanciare un nuovo sos per le loro case che venivano divorate dalle ruspe, ma stavolta non c'è stata una sollevazione, anche perché il destino era già scritto: alla fine della giornata di tensione e rabbia di fine novembre l'abbattimento venne sospeso solo per evitare di esacerbare gli animi, ma già si sapeva che era solo un palliativo, perché quelle due abitazioni abusive sarebbero presto andate giù.

Il 30 novembre, quando arrivarono le forze dell'ordine per lo sgombero e l'abbattimento di quelle case, un gruppo di residenti solidale con i proprietari delle case abusive diede vita a una giornata di guerriglia: la strada ripida venne cosparsa d'olio per fermare i mezzi, vennero gettate sull'asfalto barre chiodate per forare i copertoni, ci furono scontri con la polizia, venne gettata benzina sugli agenti, due manifestanti si cosparsero a loro volta di benzina minacciando di darsi fuoco e uno dei due si ritrovò anche con lievi ustioni al viso. Il bilancio di quella giornata fu di quattro poliziotti contusi e medicati in ospedale, un manifestante ustionato, tre veicoli della questura danneggiati; quattro manifestanti vennero denunciati in stato di libertà.


Ieri la vicenda è giunta a conclusione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino