Napoli, la battaglia del fungo di via Marina: cento associazioni denunciano in Procura

Napoli, la battaglia del fungo di via Marina: cento associazioni denunciano in Procura
Finisce in Procura la battaglia contro il fungo pubblicitario che sta sorgendo in via Marina. La rete di Associazioni «Insieme per Napoli» che riunisce cento diverse...

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Finisce in Procura la battaglia contro il fungo pubblicitario che sta sorgendo in via Marina. La rete di Associazioni «Insieme per Napoli» che riunisce cento diverse anime della società civile napoletana, ha presentato un esposto nel quale chiede che quel gigante tecnologico nato per trasmettere messaggi pubblicitari venga bloccato perché viola il Codice della Strada.


Richieste di intervento sono state indirizzate anche al ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, al prefetto di Napoli, Carmela Pagano e al sindaco de Magistris.
 
Nell'ambito del progetto di restyling di via Marina, il Comune ha inserito anche questa avveniristica struttura: si tratta di un'opera in ferro sorretta da due piloni alti undici metri sui quali verrà posizionato un anello, alto 2 metri e mezzo ricoperto da schermi al led sui quali, nelle intenzioni dei progettisti e del Comune, dovrebbero scorrere messaggi pubblicitari.

Il fungo è previsto al di sopra di una rotatoria, all'altezza del deposito Anm Stella Polare, all'intersezione fra Corso Arnaldo Lucci, via Volta e via Vespucci. Proprio la posizione in quell'incrocio ha consentito alla rete di associazioni di trovare un poderoso appiglio legale per contrastarne la realizzazione.

A dire il vero la battaglia contro quel fungo è partita più banalmente per motivi legati all'impatto visivo: la struttura cancella la vista della città a chi arriva dall'area orientale e, peraltro è posizionata esattamente di fianco alla monumentale caserma di cavalleria borbonica disegnata dal Vanvitelli. Queste motivazioni, però, non sono sembrate valide alla Soprintendenza che ha concesso tutti i permessi, così le associazioni hanno chiesto l'intervento del ministro Bonisoli, poi hanno intrapreso anche la battaglia sul fronte del codice della strada.

Secondo l'articolo 23 di quel codice, in corrispondenza di intersezioni di strade è vietato il posizionamento di cartelloni pubblicitari e di ogni altro oggetto che possa distrarre dalla guida. Per gli associati di Insieme per Napoli la rotatoria sulla quale dovrebbe campeggiare il fungo pubblicitario rappresenta perfettamente una intersezione stradale, sicché nessun messaggio pubblicitario né alcun oggetto che distragga dalla guida dovrebbe essere posizionato in quel luogo. Tesi sostenuta con forza, fin dall'esordio della proposta, anche dal presidente napoletano dell'Aci, Antonio Coppola, il quale ha utilizzato la stessa motivazione per chiedere il blocco di quell'opera.


Il fungo, però, viene tenuto in grandissima considerazione dall'Amministrazione Comunale che ha deciso di investire cinque milioni di euro per la realizzazione: l'idea iniziale era quella di rientrare delle spese vendendo la pubblicità. Ma anche su questo punto le associazioni sono sul piede di guerra: i regolamenti per le strutture pubblicitarie del Comune sono piuttosto datati e non prevedono la concessione per pannelli luminosi a messaggio variabile; sostengono, quindi, i contestatori, che un accordo per vendere pubblicità sul fungo, andrebbe contro gli stessi regolamenti del Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino