Napoli, licenziati tre dipendenti infedeli dell'Agenzia delle Entrate: hanno violato il sistema infallibile per cancellare i debiti

Napoli, licenziati tre dipendenti infedeli dell'Agenzia delle Entrate: hanno violato il sistema infallibile per cancellare i debiti
Un milione di euro di debiti con il fisco di imprese, enti e privati, cancellati attraverso la sistematica violazione e manomissione del software Serpico, che gestisce...

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Un milione di euro di debiti con il fisco di imprese, enti e privati, cancellati attraverso la sistematica violazione e manomissione del software Serpico, che gestisce l’anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate, considerato inespugnabile. È l’ipotesi alla base della maxi-inchiesta della Procura della Corte dei Conti della Campania, condotta dal viceprocuratore Ferruccio Capalbo, e delegata alla Guardia di Finanza, parallela ad un’analoga inchiesta penale. In pratica, per sanare la posizione di chi aveva ricevuto l’avviso di accertamento, sarebbero stati “clonati” i versamenti fatti in precedenza da altri contribuenti che invece erano in regola con i pagamenti. Utilizzati per concedere gli sgravi fittizi anche i saldi degli oneri previdenziali già versati dalle ditte ai propri dipendenti. Tra le società più “saccheggiate”, vittima della clonazione, la Mecfond spa, colosso industriale dell’automotive. A seguito dell’inchiesta, comunque, tutte le posizioni alterate riscontrate dalla Finanza sono state corrette.


Nel mirino del pm contabile finiscono tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate, Pietro Introno e Fabio Comitangelo, in servizio all’epoca presso la direzione provinciale II di Napoli, entrambi licenziati nel 2017 a seguito di procedimento disciplinare, e Fiore Auletta, pensionato dal 2011, nonché Pietro Stanislao, dipendente di Equitalia, deceduto nel 2016, i quali, «in accordo tra loro», avrebbero messo in piedi, secondo la Procura, «una serie di condotte illecite, finalizzate a regolarizzare, in modo fraudolento, la posizione di taluni contribuenti, in tal modo impedendo all’erario di riscuotere quanto effettivamente dovuto».
 
Il «protagonista principale» della presunta truffa viene individuato in Introno. Nella sua abitazione i finanzieri hanno ritrovato una sorta di ufficio-ombra, con le copie di F24, carte di identità, appunti e altri documenti, utilizzati, poi, assieme alle intercettazioni telefoniche, per ricostruire tutta la storia. Nei confronti dei tre dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, nelle ultime ore, sono stati notificati diversi inviti a dedurre, per un danno erariale contestato di circa un milione di euro per il periodo 2008-2011. Il pm ha richiesto anche il sequestro conservativo per 436mila euro. Tutti i soggetti coinvolti avranno 45 giorni di tempo per presentare le proprie controdeduzioni.

Sono 47 i casi di contribuenti che avrebbero beneficiato indebitamente degli sgravi: imprese edili, ristoranti, privati cittadini, ma anche enti pubblici. Tutti, sentiti dalla Procura, hanno smentito di essersi mai rivolti ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate, o di aver inoltrato le istanze di sgravio, poi realizzatesi totalmente o parzialmente.


La procedura sarebbe stata sempre la stessa: «La presentazione di documentazione attestante fittizie compensazioni d’imposta eseguite utilizzando crediti non spettanti o inesistenti; la simulazione di versamenti d’imposta mai eseguiti; l’inserimento, mediante tecnica del “copia e incolla”, nel sistema informatico di versamenti di imposta effettivamente eseguiti da altri contribuenti estranei alla vicenda». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino