È un Duomo blindatissimo, ma senza metal detector, quello che attende speranzoso il miracolo di San Gennaro. Anche le bancarelle, da ieri pomeriggio, sono scomparse da via...
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È la prima volta che nel giorno di San Gennaro viene applicato il protocollo anti-terrorismo, ribattezzato anti-Isis. Tra le misure speciali previste dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza spuntano i blocchi di new jersey, posizionati in maniera alternata, lungo tutto il percorso che porta al Duomo, così da creare uno zig-zag, per rallentare qualsiasi mezzo volesse lanciarsi verso la cattedrale metropolitana. «Solo precauzioni» ci tengono a sottolineare dall’organizzazione. Insomma nessun livello di allerta particolare, ma soltanto applicazione del protocollo di sicurezza integrata.
Come da prassi, dopo la celebrazione della prima messa alle 8.00, un prelato della cappella del Tesoro procederà alla lettura della «passione di San Gennaro». Alle 9.45, invece, il cardinale Crescenzio Sepe si recherà nella cappella del Santo, dove, alla presenza del sindaco di Napoli de Magistris, nella doppia veste di primo cittadino e presidente della Deputazione di San Gennaro, e del vicepresidente della Deputazione, il duca Riccardo Carafa D’Andria, provvederà all’apertura della cassaforte che contiene le ampolle del sangue. Queste, insieme al busto di San Gennaro, verranno poi portate in processione sull’altare maggiore della cattedrale, dove il cardinale presiederà la concelebrazione eucaristica, con inizio fissato alle 10.00. Al termine della quale verrà annunciato o meno il prodigio, ovvero la liquefazione del sangue del Santo. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 18,30, le ampolle con il sangue verranno offerte alla venerazione dei fedeli. Al termine il vescovo ausiliare terrà l’ultima messa della giornata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino