Napoli, aumento di stipendio ai dirigenti: c'è l'esposto alla Corte dei Conti

Napoli, aumento di stipendio ai dirigenti: c'è l'esposto alla Corte dei Conti
Non si placa la bufera sui nuovi dirigenti a tempo determinato assunti con l’inizio del 2017. Cresce, anzi, la tensione, dopo la pubblicazione sul Mattino di ieri del...

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Non si placa la bufera sui nuovi dirigenti a tempo determinato assunti con l’inizio del 2017. Cresce, anzi, la tensione, dopo la pubblicazione sul Mattino di ieri del documento dal quale si attesta che uno dei dirigenti riconfermati, prima di lasciare l’incarico (che avrebbe riassunto il giorno seguente) ha firmato la determinazione che conteneva anche il valore del suo stesso stipendio.


La nuova svolta della vicenda ha portato ulteriore subbuglio nelle opposizioni che già nei giorni caldi del concorso avevano presentato dubbi sullo svolgimento ed avevano chiesto l’intervento dell’Anticorruzione con un documento che vedeva come primo firmatario Stanislao Lanzotti di Forza Italia, con 5Stelle, Pd, Prima Napoli e Napoli Capitale. Proprio Lanzotti ieri mattina ha rimesso in moto la macchina della protesta innanzitutto inviando una lettera alla Corte dei Conti con la quale, pur ricordando che allo stato non esistono profili di illegalità, ha chiesto alla magistratura contabile di accendere i fari per dare definitiva chiarezza alla vicenda. 
 
Più diretto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che chiede un ripensamento soprattutto sul peso economico di quegli stipendi spiegando che «è vero che non sono state violate le leggi ma è stato violato il buon senso anche perché, al di là dell’inopportunità dell’aumento, non è accettabile che la dirigente che ha firmato l’atto che ha decretato l’aumento sia essa stessa destinataria di quell’aumento».

Lo stesso Stanislao Lanzotti ha poi presentato una formale richiesta di chiarimenti al responsabile Prevenzione e Corruzione del Comune di Napoli e anche al responsabile della trasparenza pregandoli di valutare «se nella vicenda siano stati rispettati tutti gli aspetti procedurali essenziali» riferiti al conflitto di interessi.

Da parte sua Palazzo San Giacomo fa pervenire una nota della direzione generale chiedendo di poter replicare sulla vicenda. Innanzitutto il Comune spiega che è la legge che consente a un dipendente di andare in aspettativa ed essere riassunto dall’Ente con altro ruolo a tempo determinato: è esattamente ciò che avevamo scritto in riferimento alla questione, e lo riportiamo testualmente «anche in questo caso non c’è nessun profilo di illegalità, chiariamolo».


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