Sono ore di lavoro febbrili, queste che precedono le feste di Pasqua, per il commissario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. Il dissesto del complesso monumentale degli Incurabili...
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Il personale degli Incurabili conta su almeno 100 unità tra infermieri e ausiliari e una quarantina tra dirigenti medici di varie qualifiche. Fatta salva la squadra dei chirurghi, che dovrebbe rimanere omogenea, il resto andrà a beneficio degli ospedali in difficoltà come il Pellegrini (dove è da attivare la Medicina di urgenza), il Loreto (a cui occorre dare un assetto più sicuro), il San Giovanni Bosco (attualmente l'ospedale a maggior complessità della Asl) e quindi il San Paolo, in crisi da mesi per la mancanza di specialisti soprattutto in pronto soccorso, anche in vista del ruolo che assumerà la prossima estate con l'inizio delle Universiadi. Ma almeno una parte di infermieri e operatori socio-sanitari degli Incurabili è probabile che vada a tamponare l'emergenza che si profila all'Ospedale del mare dove in 120, tra camici bianchi precari di tali qualifiche, sono in scadenza di contratto. In assenza di proroghe, non previste, è iniziato il piano ferie.
Dopo lo stop, l'altro ieri, per una prima infermiera il prossimo 24 aprile toccherà ad altri 15 impiegati al pronto soccorso e ad ulteriori 5 al lavoro in Medicina di urgenza. Nell'area più sensibile dell'ospedale dunque, da dopo Pasqua, mancheranno all'appello 3 infermieri per turno sui 7 impiegati in pronto soccorso e 1 su 3 presenti in Medicina di urgenza. Analoghe defezioni sono previste a maggio e giugno negli altri reparti.
Centrale, nel lavoro di Verdoliva, è appunto la crisi che interessa l'intero complesso monumentale degli Incurabili. Sotto il profilo strettamente tecnico sono iniziate le indagini geognostiche (tecnico-scientifiche) per la caratterizzazione dei terreni di fondazione del complesso: sondaggi finalizzati ad evitare altri crolli e a capire se e come intervenire. Tutto questo con l'assistenza dei dipartimenti di Ingegneria della Federico II e sotto l'egida e il controllo della Sovrintendenza. Intanto già oggi prenderanno il via le opere di prima messa in sicurezza necessarie a consentire l'inizio delle attività finalizzate allo spostamento di tutti i beni ancora presenti agli Incurabili.
Sul fronte dell'emergenza abitativa infine va avanti l'attività tesa a garantire una soluzione alternativa ai nuclei familiari sgomberati e sistemati in periferia. «Dall'approfondimento congiunto tra Comune e Asl da me sollecitato - avverte Verdoliva - è emersa la mancanza di alloggi liberi e immediatamente disponibili nel patrimonio immobiliare comunale. Pertanto per individuare soluzioni sono stati definiti - con l'assessore per il Diritto all'abitare Monica Buonanno - diversi percorsi, anche attraverso il coinvolgimento di altri soggetti, pubblici e privati, che possano avere disponibilità nell'ambito del proprio patrimonio immobiliare, di unità abitative». Da quanto trapela anche la Curia sta profondendo ogni sforzo per individuare soluzioni abitative alternative. Per giovedì 2 maggio è stata fissata una riunione che di fatto attiverà il tavolo come previsto dal «piano cittadino per il diritto ad abitare»: alla riunione sarà invitato, tra gli altri, anche il Comitato delle famiglie degli sfollati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino