Napoli, la Liberazione di Bagnoli: disoccupati e comitati occupano l'ex Italsider

Napoli, la Liberazione di Bagnoli: disoccupati e comitati occupano l'ex Italsider
Un corteo di disoccupati e residenti ha occupato l'ex area Italsider, dove un tempo sorgeva l'acciaieria di Bagnoli, a Napoli. Un'iniziativa, cui si fa portavoce...

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Un corteo di disoccupati e residenti ha occupato l'ex area Italsider, dove un tempo sorgeva l'acciaieria di Bagnoli, a Napoli. Un'iniziativa, cui si fa portavoce l'Osservatorio Popolare nato sul territorio per sollecitare il coinvolgimento dei cittadini nel processo che dovrà portare al rilancio dell'area. Tra le richieste, la possibilità per i residenti di visitare la zona del cantiere, soprattutto nella attuale fase di bonifica. 

Sollecitati incontri di approfondimento prima che siano adottate scelte definitive. E ancora, l'accelerazione sulle clausole sociali per il lavoro con un adeguato coinvolgimento dei lavoratori al termine del processo di formazione. Serve, a dire dei manifestanti, «il protagonismo degli abitanti del quartiere dando loro gli strumenti effettivi per il monitoraggio ed il controllo della bonifica». Infine la solidarietà a chi «si impegna contro il Tav e la Tap».

L'occupazione simbolica, promossa dall'Osservatorio popolare del quartiere flegreo, è nata con l'intenzione di ribadire la volontà dei cittadini di essere coinvolti nel processo di bonifica e rigenerazione dell'area. Visitare i cantieri in attività, incontri di approfondimento prima di approvare scelte definitive sull'area Sin e l'accelerazione sulle clausole sociali per il lavoro, sono tra i punti fondamentali richiesti dai manifestanti. Ma non solo. Anche la «necessità di identificare uno spazio da destinare alle iniziative dell'Osservatorio popolare» è stata ribadita dai giovani che hanno aderito all'iniziativa e che hanno sottolineato la volontà di essere parte attiva per la costruzione della Bagnoli del futuro: «il protagonismo degli abitanti del quartiere – concludono – non può rimanere un vuoto proclamo. Bisogna dare gli strumenti effettivi per garantire il monitoraggio e il controllo della bonifica da parte degli abitanti, ancora unica garanzia per il completamento delle opere».

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Il Mattino