«Un centinaio di lavoratori aderenti ai sindacati Orsa e Usb hanno bloccato la circolazione sulle linee della Circumvesuviana e sulle linee flegree dell'Eav creando...
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Così, in una nota, Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav (Ente Autonomo Volturno) società di trasporti della Regione Campania, commenta lo sciopero che ha creato notevoli difficoltà soprattutto ai pendolari. De Gregorio sottolinea che, comunque, sono state rispettate le fasce protette. «Sindacati ed azienda - spiega - hanno il dovere di trovare linee comuni nell'interesse generale, e senza creare ulteriori disagi agli utenti per la difesa di interessi di categoria. L'obiettivo deve essere l'aumento della produttività, valorizzare chi si impegna e assumere i giovani». Invece è andato in scena, continua il presidente di Eav, «uno sciopero certamente legittimo, ma solo sul piano formale».
E' invece, sempre secondo De Gregorio, «incomprensibile sul piano sostanziale, per l'azienda e riteniamo anche per gli utenti» soprattutto ora «in un contesto di grave difficoltà per il settore del trasporto pubblico locale, dove EAV appare un'azienda in ripresa, a fronte di altre società in grande sofferenza finanziaria». «sindacati ed azienda - precisa il presidente di Eav - hanno il dovere di trovare linee comuni nell'interesse generale e senza creare ulteriori disagi agli utenti per la difesa di interessi di categoria».
«Stiamo elaborando un piano di assunzioni da presentare alla Regione Campania, credo che questo possa essere l'obiettivo per tutti», dice ancora De Gregorio. «Lo sciopero di ORSA - prosegue il presidente di Eav - è sulle disposizioni di servizio che attribuiscono il comando turni dei macchinisti unificato a quello dei capotreni. Lo sciopero USB è per innalzare il livello retributivo degli addetti ai passaggi a livello, di mera rivendicazione salariale». Noi, sottolinea il vertice dell'azienda, «lavoriamo per eliminare i passaggi a livello e dare in tal modo legittime opportunità di carriera agli addetti, il cui livello retributivo è oggi quello previsto da contratto».
Secondo De Gregorio, però, «a questi motivi ufficiali se ne aggiungono poi, ma solo nei comunicati stampa, altri, diciamo così, di carattere generale o 'politicò». «Serve a qualcosa scioperare a favore della sicurezza? - chiede - Siamo impegnati sul tema, come non mai, programmati investimenti ed ottenuti finanziamenti, non possiamo al momento fare di più.
Il Mattino